Lo rivela un articolo pubblicato su BBC Future. Grande speranza per il futuro, ma i ricercatori sottolineano i rischi a cui fare attenzione. “Devono essere risolti molteplici difficoltà”, sottolineano gli esperti
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Sulla scia degli sforzi compiuti dai ricercatori per sequenziare il genoma umano, sintetizzare il Dna e sviluppare terapie geniche, nell’ultimo decennio le ricerche su come memorizzare i dati digitali all’interno di filamenti del Dna sono ‘esplose’. Il Dna, com’è noto, contiene informazioni che definiscono ‘cosa’ significhi essere umani, ma molti esperti sostengono che può essere una forma di stoccaggio incredibilmente compatta e duratura, che potrebbe presto sostituire le molte forme di supporto digitale disponibili. Sistemi che, nel tempo, diventano obsoleti e che tuttora richiedono enormi quantità di energia. Mentre alcuni ricercatori stanno osservando vari modi per conservare dati per sempre, ci si chiede quanto possano davvero durare queste informazioni. E, sopratutto, se si può contare davvero su questi dati per memorizzare le informazioni prodotte ora per i posteri.
Il ruolo del Dna
Longevità, dal Dna i geni per invecchiare in salute. Lo studio
In un mondo incline alle crisi energetiche, immagazzinare dati richiede enormi data center che utilizzano grandi quantità di energia per funzionare. Il problema, com’è ovvio, è visto dai più esperti come urgente. Nel 2019, il governo degli Stati Uniti ha lanciato un programma di archiviazione molecolare delle informazioni (Mist) che mira a trovare un’alternativa alle enormi strutture di archiviazione dati di oggi. Le persone vogliono conservare i dati a lungo termine per una grande varietà di motivi, specificano gli esperti, e per questo, davanti al
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Covid, presto nuovo vaccino a Dna plasmidico contro tutte le varianti
I ricercatori della Facoltà di Medicina di San Diego, in California, stanno lavorando a un prodotto in grado di bloccare il virus e tutte le sue possibili variazioni. “Quanto presente adesso sul mercato fa poco per bloccare la trasmissione, con le nostre ricerche invece possiamo ottenere una risposta anticorpale più specifica”, spiegano
Un vaccino efficace contro tutte le varianti. I ricercatori della Facoltà di Medicina di San Diego, in California, stanno lavorando a un nuovo farmaco contro il Covid-19 che può essere assunto come una pillola, tramite inalazione o con altri metodi di somministrazione
Le prime risposte, finora solo sui topi, sono state ottime: il vaccino a Dna plasmidico alterato ha bloccato efficacemente l’infezione cellulare in tutte le varianti di interesse testate
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista “Plos Pathogens” e hanno evidenziato la costruzione di plasmidi geneticamente modificati per contenere frammenti di materiale genetico specificamente destinati a colpire una vulnerabilità nella proteina spike del virus SARS-CoV-2, fondamentale per legare e infettare le cellule