Banco del Mutuo Soccorso arriva all’Audororium Parco della Musica il 19 maggio.
Il 2022 è l’anno che vede il Banco impegnato in studio per ultimare la realizzazione del nuovo lavoro, un concept album che vedrà la luce alla fine del mese di settembre. Nel frattempo, finalizzato il disco, la band sarà protagonista di un tour per celebrare i 50 anni di Darwin e Il Salvadanaio.
Il Banco del Mutuo Soccorso, la storia
Il Banco del Mutuo Soccorso nasce nel 1970 sulla scia del movimento musicale “progressive rock”, dai tastieristi Vittorio Nocenzi e suo fratello Gianni. Nel 1971 la band partecipò al 2º Festival Pop di Caracalla di Roma. Il gruppo passò dalle canzoni beat del primo periodo, a composizioni progressive, fortemente influenzate dalla formazione musicale classica dei fratelli Nocenzi e impreziosite dai raffinati testi scritti da Di Giacomo insieme a Vittorio Nocenzi. Nel giugno dello stesso anno Di Giacomo entrò a far parte della band.
Questa formazione pubblicò nel 1972 l’album d’esordio Banco del Mutuo Soccorso che, con brani come R.I.P. (Requiescant in pace), Il giardino del mago e Metamorfosi, strumentale con un breve ma stupendo inserto vocale finale, catalizzò immediatamente l’attenzione del pubblico della nascente scena del rock progressivo italiano.
Nello stesso anno fu pubblicato il secondo album, Darwin!, il primo concept album realizzato dal gruppo: i brani sono infatti tutti legati al tema centrale della teoria sull’evoluzione delle specie di Charles Darwin.
Questi due album possono essere considerati i più creativi e originali del gruppo, insieme a “Io sono nato libero” del 1973, incentrati sui vertiginosi e virtuosistici intrecci delle tastiere dei fratelli Nocenzi e sugli inimitabili registri tenorili di Di Giacomo, al servizio di una particolarissima contaminazione tra il rock progressivo inglese, le sonorità mediterranee e la tradizione del melodramma italiano, che occhieggia nei momenti più inattesi.
Nel 1976 fu pubblicato Come in un’ultima cena, promosso con un tour europeo che vedeva il Banco suonare come supporter di un “gigante” del rock progressivo inglese, i Gentle Giant. Di questo album fu realizzata anche una versione in inglese (As in a Last Supper), con la traduzione di Angelo Branduardi. Nello stesso anno il gruppo incise anche Garofano rosso, colonna sonora del film omonimo (tratto da un romanzo di Elio Vittorini, con la regia di Luigi Faccini).
Nel 1983 esce Banco dove è presente il brano Moby Dick, che diverrà uno dei brani più conosciuti della band, nonostante si allontani dai canoni del “progressive rock” che li ha caratterizzati in passato.
Per il ventennale della band, il Banco intraprese anche diversi tour mondiali, arrivando a toccare Giappone, Messico, Stati Uniti, Brasile e Panama. Da uno dei concerti di maggior successo (in Giappone, il 25 e 26 maggio 1997) venne tratto l’album dal vivo Nudo.
A Nudo seguì No palco (2003), un album dal vivo in celebrazione del trentennale della band, vedendo come ospiti artisti, tra i quali Morgan, Mauro Pagani,Federico Zampaglione (Tiromancino), Gianni Nocenzi, Eugenio Finardi, Filippo Gatti, Angelo Branduardi, per una serie di concerti di grande successo.
Il 21 febbraio 2014, mentre è in corso il Festival di Sanremo, viene data notizia della morte del cantante Francesco Di Giacomo, causata da un incidente stradale avvenuto a Zagarolo. Dopo un periodo di silenzio, la band annuncia l’uscita di un lavoro ideato e diretto da Vittorio Nocenzi, dal titolo Un’idea che non puoi fermare, pubblicato il 16 settembre 2014 dalla Sony su doppio CD e triplo vinile: 18 brani live e 50 minuti di inediti, con la partecipazione di vari attori teatrali, un album che vuole omaggiare lo storico cantante e segnare il nuovo percorso per il futuro della band.
Nel 2017 il BANCO riparte, per il suo 45esimo anno di attività, con uno sguardo al futuro: il nuovo progetto discografico “Io sono nato libero”, una nuova stagione di concerti che celebreranno le tappe fondamentali del repertorio della band, e una nuova formazione che ruota intorno alla figura di Vittorio Nocenzi. Con lui alla chitarra Filippo Marcheggiani, nel Banco da più di vent’anni, Nico Di Già, la seconda chitarra da ormai quattro stagioni (vanta diverse collaborazioni con importanti artisti, oltre ad essere stato produttore del Balletto di Bronzo), Fabio Moresco alla batteria (ex componente del gruppo rock progressive Metamorfosi), Marco Capozi al basso, volto noto ai fan del prog per la sua militanza nel Balletto di Bronzo (con il quale ha registrato il DVD “Live in Rome”), e infine la voce di Tony D’Alessio, famoso al grande pubblico per la sua partecipazione a X Factor 2013, ma da anni nell’orbita Banco (era la voce della band metal prog Scenario di Marcheggiani), e che raccoglie la pesante eredità di Francesco Di Giacomo, senza mai scadere nell’emulazione, tracciando invece una linea stilistica personale, nel segno della continuità ma anche del rinnovamento. Un Banco “2.0” che guarda al passato con un piede nel futuro, con la voglia di stare con la sua gente.
Il 2019 segna il ritorno definitivo del BANCO. Il gruppo firma un contratto con l’etichetta internazionale Inside Out Music del gruppo Sony Music. La label tedesca, specializzata nelle varie accezioni del “progressive”, annovera tra i suoi artisti i Dream Theater, Steve Hackett, Ian Anderson, e PFM, tra gli altri. Il 10 maggio 2019 esce “Transiberiana”, il nuovo album di inediti anticipato dall’uscita dei brani “I ruderi del gulag” e “L’assalto dei lupi”.
Il 2022 vede il BANCO impegnato in studio per ultimare la realizzazione del nuovo lavoro, un concept album che vedrà la luce alla fine del mese di settembre. Già in primavera, appena finalizzato il disco, la band inizierà un tour per celebrare i 50 anni di Darwin e Il Salvadanaio.
Fonte : Roma Today