Il Regno Unito ci vinse il contest all’Expo milanese del 2015, dedicando loro un intero padiglione. Pare ne abbia parlato anche Albert Einstein, ma la questione – a detta di molti – è controversa. Una cosa è certa: per api e insetti impollinatori, la modernità non è una passeggiata. Secondo il Wwf, ben il 40% delle specie al mondo è a rischio di estinzione. I dati arrivano in occasione della Giornata mondiale dedicata.
Non è semplice amore per l’entomologia, avvertono i naturalisti: si tratta di insetti da cui dipende circa il 90% di tutte le piante selvatiche con fiore e l’80% delle piante produttrici di cibo e prodotti per il consumo umano. “Un’estinzione silenziosa che mette a rischio la biodiversità globale, ma anche la nostra capacità di produrre cibo in maniera naturale”, afferma l’associazione internazionale.
Vespe, farfalle, falene, coleotteri: sono oltre ventimila le specie che garantiscono un servizio indispensabile, quello dell’impollinazione. Da loro dipende il 35% della produzione agricola mondiale, con un valore economico stimato ogni anno di oltre 153 miliardi di euro a livello globale e 22 miliardi di euro in Europa. Cifre impossibili da ignorare.
Impatti col parabrezza
Gli insetti impollinatori hanno gusti differenti: per esempio, le api amano fiori profumati come rosmarino, salvia e alcune orchidee, mentre non si posano sui fiori rossi perché li vedono neri. I coleotteri, invece, amano la magnolia e il sambuco.
Qualcuno sorriderà, ma un recente studio nel Regno Unito ha analizzato il numero di impatti con il parabrezza delle auto: registrato un calo di quasi il 60% del numero di insetti alati in vent’anni, dal 2004. Non sta meglio la Germania: l’abbondanza degli insetti è calata del 78% tra il 2008 e il 2017. E le farfalle? Tra il 1990 e il 2017 l’abbondanza delle popolazioni monitorata si è dimezzata a livello globale (-47%, fonte: Living Planet Index).
Venti nuove oasi in crowdfunding e un hotel per le api
Così, il Wwf ha lanciato il progetto “Diamo una casa alle api”, realizzato grazie alla campagna di raccolta fondi sulla piattaforma ForFunding di Intesa Sanpaolo per impiantare e gestire venti nuove aree dedicate agli impollinatori nelle oasi sparse su tutto il territorio nazionale. Raccolti 487.513 euro da 847 sostenitori, il 139% del budget fissato.
Da Valmanera in Piemonte all’Angitola in Calabria, dai Ghirardi in Emilia a Serranella in Abruzzo, da Valpredina in Lombardia a Torre Salsa in Sicilia, le aree saranno arricchite con piante pollinifere e nettarifere. L’operosità delle api è proverbiale: e se dopo un’intensa giornata di lavoro avessero bisogno di riposo, niente di meglio che cercare ristoro in uno dei bee hotel costruiti, veri e propri rifugi che possono diventare case per singoli individui o addirittura per colonie.
“Ma tutto questo non basta – afferma la ong del panda in una nota –. È indispensabile mettere al bando i pesticidi più nocivi, lasciare più spazio alla biodiversità negli ambienti agricoli, contrastare il cambiamento climatico, anche attraverso delle iniziative organizzate in diverse parti d’Italia, a cui Wwf intende partecipare”. Fino al 29 maggio le giornate delle oasi consentiranno di scoprire la biodiversità italiana, la più ricca d’Europa, grazie a visite guidate ed esperienze di diverso tipo (qui l’elenco completo).
Fonte : Wired