Draghi convoca un Cdm d’urgenza e richiama la maggioranza: possibile fiducia sul ddl Concorrenza

19 Maggio 2022

Il presidente del Consiglio ha convocato un Cdm d’urgenza oggi pomeriggio per richiamare la maggioranza all’ordine: pesa lo stallo su ddl Concorrenza – con il nodo balneari ancora non risolto – su cui il governo potrebbe chiedere la fiducia senza accordo entro maggio.

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Le riforme sono fondamentali per la tabella di marcia del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il presidente Draghi lo sa bene e perciò ha voluto richiamare la sua maggioranza all’ordine. Se da un lato, infatti, molti passaggi sono stati completati o sono su una buona strada, dall’altro ci sono alcuni provvedimenti caduti in una situazione di stallo perenne. È il caso del ddl Concorrenza, che comprende la questione balneari su cui non c’è accordo tra centrodestra e centrosinistra di governo. Il presidente del Consiglio ha convocato un Cdm rapidissimo, concluso nell’arco di pochi minuti. Il messaggio è arrivato forte e chiaro ai suoi ministri: il provvedimento va approvato entro maggio, a costo di porre la questione di fiducia e far terminare la discussione in corso da mesi.

Già questa mattina alla Camera un lungo colloquio con il capogruppo di Forza Italia Barelli – dopo l’informativa del presidente del Consiglio – aveva preannunciato il malumore di Draghi, preoccupato per lo stallo. Anche perché dal Senato era da poco uscita una nota congiunta dei capigruppo di Lega e FI, Bernini e Romeo: “Sul tema delle concessioni balneari sono necessari ulteriori approfondimenti per arrivare a un testo condivisibile e quindi condiviso, che abbia come obiettivo principale la tutela della consistenza delle nostre imprese e un tempo adeguato per adattarsi alla nuova normativa. Ad oggi questo accordo non è stato ancora raggiunto e per questo ribadiamo ancora una volta la nostra disponibilità a trovare una mediazione“.

C’è stata l’indicazione di poter chiudere la legge delega sulla concorrenza entro maggio, se necessario con la fiducia – ha confermato il ministro D’Incà uscendo da Palazzo Chigi – C’è un grande lavoro fatto fino ad ora da parte dei senatori di tutte le forze politiche. C’è bisogno di un ultimo passaggio, poi capiremo se sarà necessaria la fiducia“. Molto più duro il commento del ministro Orlando: “Chi mette a rischio il Pnrr per ragioni di propaganda elettorale, anche a fronte di una raggiunta intesa che tiene conto dei punti di vista delle categorie, si assume una enorme responsabilità in un momento come questo. Il Pd lavora prima di tutto per realizzare le riforme necessarie ad ottenere e utilizzare le risorse europee – ha detto dopo il Consiglio dei ministri – Questa è la ragione per cui è nato questo governo. Per questo, abbiamo ribadito la nostra disponibilità a sostenere le soluzioni che l’esecutivo riterrà più opportune. In questo senso abbiamo dato adesione alla proposta di porre la questione di fiducia sul ddl Concorrenza“.

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Fonte : Fanpage