Guerra in Ucraina
23 Marzo 2022
Mariia si era diretta verso l’esterno del teatro per trovare dell’acqua per i suoi cani quando i russi hanno preso di mira la struttura piena di civili bombardandola.
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Un attimo, pochi passi più avanti rispetto agli altri sfollati verso l’uscita del teatro dove si era rifugiata, così una residente di Mariupol è sopravvissuta a una bomba da 500 kg lanciata da un aereo russo sulla città ucraina sotto assedio e martoriata ormai da giorni da continui bombardamenti. Pochi centimetri e uno spostamento casuale che nella guerra tra Russia e ucraina e in una città come Mariupol possono significare vita o morte. Mariia Rodionova, questo il nome dell’insegnate ucraina scampata al bombardamento, era una delle migliaia di persone rifugiate nel teatro preso di mira dai russi mercoledì scorso nonostante all’interno vi fossero solo civili e fuori la scritta “bambini” per segnare la presenza di sfollati e non combattenti.
Mariia viveva nel teatro da 10 giorni quando i russi hanno preso di mira l’imponente struttura individuandola come bersaglio legittimo. Come ha raccontato alla Bbc, la 27enne quel giorno aveva trovato qualche avanzo da dar da mangiare ai propri cani e quindi si era diretta verso l’esterno del teatro per trovare dell’acqua per loro quando la bomba ha centrato in pieno l’edificio e lei si è ritrovata a terra con altre persone addosso senza però rimanere ferita. Fondamentali quei pochi passi che hanno evitato che il tetto del teatro le cadesse addosso ma anche un uomo che è arrivato da dietro e l’ha spinta contro un muro, proteggendola con il proprio corpo. Frastornata dall’esplosione che l’hanno resa sorda per alcuni istanti, quando si è ripresa Mariia ha trovato davanti ai suoi occhi uno scenario di morte e distruzione.
La ragazza, che faceva volontariato presso la Croce Rossa ucraina, ha cercato di aiutare i feriti nell’attacco ma il suo kit era all’interno del teatro e non ha potuto fare molto. “C’erano solo macerie Per due ore, non ho potuto fare nulla. ero sotto shock” ha rivelato la donna che è tra i 130 sopravvissuti al bombardamento del teatro di Mariupol. Mariia ha parlato di persone sanguinanti, gravemente ferite o immobili a terra ma la città è in uno stato così disperato che forse non sarà mai possibile sapere quanti siano riusciti a scappare e quanti hanno perso la vita. La 27enne non ha visto uscire nessuna delle trenta persone che erano nella sala dove si trovava lei, nemmeno i suoi cani probabilmente sono sopravvissuti e a lei non è rimasto altro che incamminarsi a piedi percorrendo oltre settanta chilometri per lasciare l’orrore di Mariupol.
Fonte : Fanpage