Gary Oldman compie 64 anni, i 10 migliori film dell’attore britannico

Nato a Londra il 21 marzo del 1958, Oldman è uno degli attori più versatili e talentuosi della sua generazione. Ecco la top ten delle sue migliori interpretazioni, da Dracula ad Harry Potter, da Leon a La Talpa, da L’Ora più buia a Mank

“Io sono stato molto fortunato nella carriera, perché mi è capitato spesso di avere a che fare con personaggi davvero esistiti. Niente contro la finzione: la saga di Harry Potter è stata un mondo a parte che manda un messaggio positivo, di fantasia, ma io preferisco portare sullo schermo qualcosa di reale. Nella realtà c’è moltissimo materiale a cui ispirarti, non lo trovo affatto limitante, cambi unicamente il vestito”.

Parola di Gary Oldman.  E la Dea Fortuna ha condiviso appieno il pensiero dell’attore visto che il suo primo agognato Oscar, Oldman lo ha vinto grazie all’interpretazione di Winston Churchill in L’Ora più buia.”. Infatti,  scorrendo questa top ten arbitraria e soggettiva, spesso e volentieri si palesano figure realmente esistite: da Sid Vicious a Lee Oswald. Tuttavia anche nei personaggi di fantasia, come Dracula o Sirius Black, si avvertono schegge di realtà. E in fondo una delle molte doti di Oldman sta nel rendere credibile ciò che è incredibile.  Gary è un attore in grado di far percepire allo spettatore quei “brevi momenti di quiete prima della tempesta” per citare il Norman Stansfield di Leon.

Mank (2020)

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Una delle cose più complesse per un attore è portare sul grande schermo un personaggio borderline.  Il cinema amplifica il corpo e financo l’anima. Sicché Il rischio del birignao incombe parimenti a un avvoltoio su una carcassa. Ma Gary Oldman riesce nel miracolo di interpretare un genio etilista e narciso, senza corrive gigionerie. Ridiamo e soffriamo insieme a Mank e non di Mank.  Perché. “La narrazione (per citare le parole di Herman J. Mankiewicz) è un unico grande cerchio, è come una girella alla cannella. Non è una linea dritta che punta all’uscita più vicina” E Oldman è talmente bravo che ci fa girare e perdere la testa.

L’ ora più buia (2017)

Oscar 2018: Il miglior attore protagonista è Gary Oldman

“Sono sempre stato affascinato da Churchill e lo considero l’unico grande statista che abbiamo mai avuto. Ma non era di certo una figura che avevo mai preso in considerazione per un ruolo. Infatti, anni fa, si era presentata la possibilità e avevo rifiutato. Non si trattava tanto della sfida psicologica o intellettuale a bloccarmi, quanto la componente fisica. Intendiamoci, basta guardarmi…”   Per fortuna Gary Oldman ha cambiato idea.  E grazie a Kazuhiro Tsuji, il Picasso del Make Up e a un uno straordinario lavoro sulla voce e sulla postura, l’attore ha vinto il suo primo Oscar.

La Talpa (2011)

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“Per costruire questo personaggio non ho dovuto faticare molto perché avevo a disposizione il libro di John Le Carré e la sceneggiatura in cui erano contenute tutte le intenzioni e i sentimenti del personaggio”. Si sa, i grandi attori hanno l’abilità dialettica di rendere pure i ruoli più complessi e stratificati estremamente semplici. Ed è il caso di George Smiley ex funzionario dei servizi segreti inglesi costretto al pensionamento anticipato a seguito d’un fallimento, che Gary Oldman impreziosisce con un arcobaleno di sfumature. Non a caso, l’attore inglese grazie a questo ruolo si è guadagnato una meritatissima nomination all’Oscar come miglior protagonista. D’altronde, come direbbe lo stesso Gary: “Gli attori sono tutti un po’ spie”.

Il Cavaliere Oscuro (2008)

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“Un attore è alla mercé dell’industria e deve aspettare che gli vengano offerti ruoli interessanti. Christopher Nolan mi ha affidato il personaggio del commissario Gordon e ciò ha permesso di mostrare un lato inedito di me”. E in effetti Gary Goldman imbolsito e incredibilmente buono dopo aver interpretato una schidionata di villain, è un commissario Gordon assolutamente perfetto per la trilogia che ha riscritto il mito di Batman. Solo l’attore inglese poteva risultare dolente e credibile nella parte di una sorta di fratello maggiore del super eroe griffato DC. Un poliziotto che conosce la verità sull’uomo pipistrello e i suoi demoni. E in questo secondo capitolo quando pronuncia la frase su cui chiude il film è impossibile non emozionarsi: “perché Batman è l’eroe che Gotham merita, ma non quello di cui ha bisogno adesso. E quindi gli daremo la caccia. Perché lui può sopportarlo. Perché lui non è un eroe, è un guardiano silenzioso che vigila su Gotham, un Cavaliere Oscuro”.

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004)

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E’ noto che Gary Oldman accettò di partecipare alla saga del celebre mago di Hogwart per motivi prettamente economici. Tuttavia è proprio in casi come questo in cui si manifesta tutto il talento di un attore, quando è davvero grande. Diretto da Alfonso Cuaron, Oldman si ispira alle grandi figure shakespeariane e pure a John Lennon per vestire i panni di Sirius Black. Gary tornerà a interpretare il personaggio in Harry Potter e il calice di fuoco e Harry Potter e l’Ordine della Fenice.

Leon (1994)

Dracula di Bram Stoker (1992)

La voluttà della fedeltà al testo. Francis Ford Coppola rilegge il romanzo di Stoker con l’estetica e il piacere dei cineasti delle origini. L’amore non muore mai. Il cinema nemmeno.  Gary Goldman in trine e cilindro attraversa gli oceani del tempo, con stile e possanza inusitati. Perché “La Fatina Verde che vive nell’assenzio vuole la vostra anima”. Un film in cui le lacrime e il sangue si confondono. Sullo schermo, Il conte dai canini zannuti, non è mai stato così affascinante e seduttivo.

JFK- Un caso ancora aperto (1991)

Prick Up-L’importanza di essere Joe (1987)

Sid e Nancy (1986)

Fonte : Sky Tg24