Entro il prossimo 11 marzo la Russia potrebbe essere ufficialmente ‘fuori’ dalla rete internet, completando l’isolamento dalle comunicazioni globale in atto sin dal primo giorno dell’attacco all’Ucraina. Fonti esperte in cyber-security confermano che Mosca ha iniziato i preparativi per trasferire tutte le trasmissioni, le connessioni ai server e la gestione dei domini interni su una rete parallela, la intranet nazionale ‘Rucom’.
E’ quanto emerge da due documenti inviati dal Ministero dello sviluppo digitale, comunicazione e mass media “alle autorità esecutive federali e alle autorità esecutive dei soggetti della Federazione Russa”, e nei quali si chiede di “verificare l’accesso degli account personali degli amministratori dei domini dei siti pubblici in rete Internet, aggiornare e (o) rendere più complessa la politica della password” con “l’aggiunta di fattori di autentificazione per gli utenti”, lo spostamento delle trasmissioni ai server di Dns localizzati sul territorio della federazione russa, la cancellazione da pagine Html tutti i codici Javascript scaricati da risorse estere.
Inoltre nel caso i siti utilizzino un hosting estero, le risorse pubbliche andranno spostate verso un hosting russo e si chiede poi di spostare tutti i siti attivi su questa intranet a un dominio ‘.ru’. L’applicazione delle misure andrà segnalata al Ministero dello sviluppo digitale di Mosca entro il 15 marzo.
In realtà la mossa non è inaspettata: Giulio Gargiullo esperto del web russo e autore di “Digital Marketing in Russia: Vendi online e promuovi il tuo brand nel mercato digitale più grande d’Europa” spiega infatti che il distacco è predisposto a norma di legge già da alcuni anni. Il testo della legge – continua – “Programma nazionale di economia digitale” riguardante materia di privacy e sicurezza, è stato infatti approvato tra il 16 e il 22 aprile del 2019 dal Parlamento russo, è stato firmato l’1 maggio dal presidente Vladimir Putin e pubblicato sul sito del Governo”.
Da tempo, peraltro, molti regimi vivono con insofferenza la gestione del web a livello globale in mano all’Icann, l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, organizzazione indipendente che controlla domini e indirizzi. Ma a invocare uno ‘sganciamento’ della Russia da Internet era stato, subito dopo lo scoppio delle ostilità, proprio il governo di Kiev. Il vice primo ministro ucraino Mykhailo Fedorov aveva infatti chiesto l’isolamento Web di Mosca per impedire la diffusione di false notizie e messaggi d’odio. Oggi Mosca gioca d’anticipo per impedire la diffusione nel paese delle scomode verità sulla guerra, senza togliere ai suoi cittadini l’accesso alla Rete.
Fonte : Repubblica