La propaganda della Russia sull’invasione in Ucraina si serve ancora di Google, facendo soldi

Decine di siti web che diffondo propaganda del Cremlino e contenuti disinformativi sull’invasione della Russia in Ucraina continuano a ricevere entrate pubblicitarie da Google o da altre piattaforme. Tra questi, si trova il sito dell’ex giornale del partito Comunista dell’Unione sovietica, Pravda.ru, siti di proprietà di soci in affari del presidente russo, Vladimir Putin, e altri siti registrati in paesi esteri come Cipro e privi di informazioni relative alle loro fonti di finanziamento e controllo. Lo rivela un nuovo report di NewsGuard, che si occupa di monitoraggio contro la disinformazione, pubblicato in esclusiva in Italia da Wired. Lo hanno curato il direttore generale Matt Skibinski con la  collaborazione di Alex Cadier, direttore generale per il Regno Unito, ed Eric Effron, direttore editoriale.

La ricerca di NewsGuard

Mentre le bombe devastano le vite e le città ucraine e Mosca oscura i social network, i media indipendenti e minaccia quindici anni di carcere per chiunque chiami guerra le cosiddette “operazioni speciali” in Ucraina, o protesti contro l’invasione del paese limitrofo, le piattaforme digitali continuano a finanziare la propaganda del Cremlino. In base alle ricerche effettuate dal team di News Guard, su 116 siti web che pubblicano fake news sulla guerra in Ucraina, più di venti ospitano ancora annunci pubblicitari, di cui i due terzi attraverso Google

Questo accade nonostante Google, Facebook e altre piattaforme si siano affrettate ad annunciare l’adozione di misure drastiche per impedire ai siti di propaganda di monetizzare con i loro contenuti. Tra i siti in questione si trovano fonti ufficiali dei media di stato russi, blog e giornali online, già responsabili in passato della diffusione di materiale filo Putin, ed enti di ricerca di cui è impossibile verificare legami finanziari e politici. Tutti questi siti erano stati valutati come inaffidabili da News Guard già prima dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina.

Google Ads finanzia la propaganda filo Putin

Il caso più eclatante riguarda il sito Pravda.ru. Nato nel 1999 dopo la scissione di parte della redazione del quotidiano cartaceo Pravda, fondato nel 1912 come organo di stampa del Partito comunista dell’Urss, è da allora un centro di diffusione di contenuti filo Putin, nazionalisti, anti lgbt+ e di numerose teorie del complotto. Diffuso online anche in inglese, portoghese e italiano, Pravda.ru è controllato da Konstantin Kostin, vice direttore della sezione di politica interna per l’ufficio di presidenza della Russia, dall’oligarca e politico Sergey Veremeenko e diretto da Vadim Gorshenin, ex giornalista dell’originale Pravda e sostenitore di Putin.

Fonte : Wired