Nicole Kidman con Being the Ricardos si è immessa nella corsa per i più alti riconoscimenti cinematografici del 2022 – ecco la lista completa dei vincitori dei Golden Globes 2022. Nel ruolo di Lucille Ball, pioniera della comicità in TV e attrice irresistibile che ha conquistato milioni di spettatori con la sua sitcom I Love Lucy, l’attrice australiana si è tinta del rosso fiammeggiante dell’icona anni ’50 e ne ha rivissuto i trambusti di una settimana per l’interprete indimenticabile. Quella che la vedeva accusata di appartenere al partito comunista nell’era del maccartismo, intervallando ai suoi problemi con la politica e la stampa le fughe notturne e illecite del marito Desi Arnaz (per saperne di più sul film ecco la nostra recensione di Being the Ricardos).
Il film scritto e diretto da Aaron Sorkin ha un buon ritmo da manuale – come sempre quando si parla del famoso sceneggiatore americano -, ma pur con delle performance riuscite e un intreccio discreto, l’opera si staglia in una mediocrità che non rende giustizia al clamore della coppia e ai loro risultati televisivi. A rimediare, però, ecco il documentario Lucy and Desi, che approda nel catalogo di marzo 2022 di Amazon Prime Video, aggiungendosi alla library degli originali della piattaforma di cui fa parte anche la pellicola di Sorkin.
Dalla finzione alla realtà (e viceversa)
Presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2022, il lungometraggio è la terza opera cinematografica che vede dietro la macchina da presa la comica Amy Poehler, che attraverso il materiale d’archivio e poche, ma incisive interviste riesce a restituire molto più corposamente la fama e il legame che ha visto protagonisti Ball e Arnaz.
Un’attrice e un cantante – nonché produttore di I Love Lucy – che hanno portato per la prima volta in luce una delle unioni interrazziali più famose del panorama dello spettacolo, per una storia d’amore potente come il loro successo mediatico. Tutto quel non detto mancante del film con Kidman e il collega Javier Bardem si riversa con densità nell’opera della regista che tratteggia con attenzione un rapporto da sempre basato su due bisogni primari: quello di costruirsi un futuro lavorativo e quello di creare una propria famiglia. Desideri finiti per congiungersi e disunirsi nel corso di vent’anni di storia insieme che Lucy and Desi ripercorre sia nella variante personale che in quella televisiva. Un dividersi tra il bisogno di una telecamera puntata addosso per avere la possibilità di poter esprimere il proprio talento e il sogno di poter condividere la vita accanto alla persona amata. Andando a fondo nelle abilità delle due personalità dell’allora nascente TV, mostrandone lo scontro nelle dinamiche di potere che hanno determinato le conseguenze definitive della loro relazione privata e lavorativa, il documentario si arricchisce di un percorso nella storia di un media ai suoi albori e dei capostipiti che l’hanno animato.
Dinamiche d’amore e di potere
L’esplorazione, in entrambi i casi, di una coppia fondamentale per lo sviluppo della programmazione televisiva davanti e dietro l’obiettivo. Alla sfrontatezza micidiale di Lucille Ball, alla sua fisicità slapstick e all’intraprendenza nello spingersi oltre il pudore altrui, risponde nella pellicola l’accortezza produttiva di Desi Arnaz e la lungimiranza di un uomo d’affari intraprendente e coraggioso. In un confronto sulle azioni che influenzarono l’andamento del rapporto tra le star di I Love Lucy, l’opera controbilancia un sentimento che fu continuo, ma intervallato dall’incapacità di poter semplicemente gioire della popolarità di una moglie.
Uno squilibrio che intaccò un matrimonio, ma mai l’ammirazione e l’affetto provato tra due persone; semplicemente quel personaggio “Lucy” che divenne troppo grande, tanto per una famiglia quanto per il piccolo schermo. In entrambi i casi Lucy and Desi dimostra l’importanza fondamentale di un’eccellenza quale fu Lucille Ball andando alla scoperta di una maschera finita meritatamente sotto i riflettori e di cui il documentario diventa un omaggio. Un sentimento, come quello tra Ball e Arnaz, che accompagnerà per sempre gli spettatori di tutto il mondo. Un’icona che ha mostrato che anche le donne sanno far ridere, a volte molto più degli uomini.
Fonte : Everyeye