Gli smart speaker e smart display Amazon Echo possono essere controllati in modo malevolo con un attacco che è stato chiamato Alexa vs Alexa, proprio perché sfrutta l’assistente vocale per prendere possesso delle varie funzioni di domotica associate con una sorta di auto-hack attraverso ordini auto-impartiti dagli altoparlanti intelligenti. Come raccontato dai team di ricercatori delle Royal Holloway University di Londra e dell’Università di Catania che hanno scoperto e raccontato la problematica, questa potrebbe sfruttata per sbloccare e aprire porte, effettuare chiamate verso numeri pericolosi oppure acquisti non autorizzati. È stata diffusa una patch, che però corregge solo una parte dei problemi.
Per sfruttare la vulnerabilità denominata Alexa vs Alexa (AvA) serve un file audio che fa da interruttore e che contiene uno specifico comando vocale e si esegue tramite le skill di Alexa, ovvero le capacità aggiuntive simili ad app per ampliare le potenzialità dell’assistente vocale. Il cybercriminale potrebbe poggiarsi a una web radio malevola oppure impersonare Alexa stessa tramite un cosiddetto tag ssml (speech synthesis markup language) per la conversione del testo in un parlato.
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I ricercatori hanno testato la vulnerabilità riuscendo a controllare gli elettrodomestici connessi, ma anche i sistemi di riscaldamento e le serrature smart e in caso di una richiesta di conferma da parte di Echo era sufficiente rispondere con un “Sì” dopo alcuni secondi. È stato possibile effettuare chiamate a numeri ad hoc, completare acquisti non autorizzati e modificare eventi sul calendario.
Fonte : Wired