Dire Straits, ecco come Mark Knopfler ha creato il suo inconfondibile suono di chitarra

Nella sua autobiografia intitolata La Mia Vita nei Dire Straits, John Illsey bassista e fondatore della band insieme a Mark Knopfler ha scritto: “I Dire Straits avevano una chiara percezione di quello che era il proprio destino: tirare fuori il meglio dalle canzoni che Mark scriveva”.

La carriera della band nata come evoluzione dei Cafè Racers con cui Mark Knopfler, suo fratello David, John Illsey e il batterista Pick Withers suonavano nei piccoli club di periferia a Londra è durata dal 1978 al 1991, con sei album pubblicati dal debutto omonimo Dire Straits (che contiene uno dei loro pezzi più famosi, Sultans of Swing) a On Every Street in cui chiudono con l’ultima hit Calling Elvis, oltre cento milioni di copie vendute (di cui 30 milioni le ha vendute solo Brothers in Arms del 1985), quattro Grammy Award vinti e l’introduzione nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2018.

Il loro altissimo livello tecnico e la loro interpretazione raffinata ed elegante del rock, del folk e del blues e l’attenzione costante alla qualità delle canzoni rispetto al successo ha dominato le classifiche per tutti gli anni ’80, portando la chitarra di Mark Knopfler al centro della musica di un decennio in cui il pop elettronico e i sintetizzatori dominavano anche le produzioni degli artisti inglesi simbolo del rock del decennio precedente, dai Queen a David Bowie. 

Proprio la copertina del loro album più famoso, Brothers in Arms è una dichiarazione di intenti: l’immagine di una chitarra Resonator National del 1937 in metallo luccicante, una chitarra simbolo del blues e del folk che si staglia sullo sfondo di un cielo azzurro. Mark Knopfler scrive canzoni che sono brevi racconti pieni di sentimento e immagini poetiche (da Tunnel of Love a Lady Writer) è un professore di inglese prestato al rock capace di riassumere la tradizione della musica per chitarra, passare attraverso una produzione curata nei minimi dettagli e arrivare al pubblico manistream superando ogni barriera di generi. Tutto questo grazie al suono, l’elemento distintivo di tutte le canzoni dei Dire Straits. Mark Knopfler è uno di quei chitarristi (come David Gilmour, Brian May o Carlo Santana) che ha creato un suono assolutamente unico e personale. Ha fatto riscoprire al mondo l’antica tecnica blues del “fingerpicking”, e ha costruito ogni canzone dei Dire Straits lasciando ampio spazio alla chitarra, come se le parole del testo fossero solo un’introduzione, e la vera narrazione si affidata all’atmosfera e alle note della sua iconica Fender Stratocaster.

Due sono gli elementi sorprendenti del suono dei Dire Straits: arriva in un momento nella storia della musica inglese in cui il virtuosismo, la tecnica musicale e l’intenzione artistica delle grandi rock band viene messa in discussione dal punk rock ma non rimane minimamente condizionato da questa reazione, creandosi uno spazio tutto proprio, e soprattutto è un suono già perfettamente formato quando la band esordisce nel 1978. Basta vedere le prime performance dei Dire Straits per promuovere il singolo Sultans of Swing per capire che la band esordisce ad un livello già altissimo. «Come ho fatto a creare il mio suono?» ha detto ironicamente Mark Knopfler in un’intervista, «Bè, ho attaccato al chitarra all’amplificatore e ho cominciato a girare tutte le leve e le manopole finchè no ho sentito qualcosa che mi piaceva!». Mark Knopfler ha comprato la sua prima Gibson Les Paul Special di seconda mano nel 1971, quando suonava nei Cafè Racers, ma per tutti i primi quattro album dei Dire Straits usa una Fender Stratocaster del 1961 che diventa il suo strumento simbolo.

Il suono che lo ha reso uno dei migliori chitarristi di sempre è un segreto nato dalla sperimentazione e dalla pratica, ma Mark Knopfler nel 2018 ha fatto una rivelazione: «Una cosa che ha contribuito a creare il mio suono è il fatto che nel primo album  ho usato un vecchio amplificatore Tone King» ha detto «E per fare gli assoli, usavo il canale che di solito si usa per la chitarra ritmica e non quello per la chitarra solista. Funzionava meglio»   

Fonte : Virgin Radio