Korczowa, dove i negozi hanno lasciato spazio ai rifugiati scappati dalla guerra in Ucraina

KORCZOWA, POLONIA – All’angolo subito dopo l’ingresso, sulla destra, c’è una signora distesa su una brandina. È anziana, ha il viso segnato dall’età, forse dal terrore degli ultimi giorni. È sul fianco, ha la mano sotto la testa: sembra riuscire a dormire, di sicuro ci prova. Cerca calore sotto le coperte che la proteggono dal freddo, come fanno tutti gli altri accanto a lei, con le sue stesse identiche coperte a quadrettono marroni. Come fanno anche i due uomini e un ragazzino distesi davanti a una vetrina su cui sono appiccicati gli adesivi di Massimo Dutti e Zara, anche se la saracinesca è tirata giù. Perché in quel centro commerciale, il “Centrum Handlu Korczowa Dolina” di Korczowa, alla frontiera tra Polonia e Ucraina, di aperto non c’è più nulla. 

Da quando la guerra scatenata dalla Russia di Vladimir Putin ha stravolto Kiev e le altre città, questo mall – come già successo a Medyka, altra terra di frontiera – è diventato semplicemente un campo profughi per accogliere quanti più rifugiati possibile. E così i corridoi e gli spazi davanti agli store sono riservati solo e soltanto ai letti di fortuna. I militari girano senza soluzione di continuità all’interno, ricordanco che fare foto e video è vietato. I poliziotti fanno la spola tra le varie brandine con dei cartelli in mano per offrire assistenza. I volontari con i gillet gialli indossati, con su scritte le lingue parlate, danno una mano a tutti, in ogni modo possibile. 

rifugiati ucraina centro commerciale Korczowa-3

Sembra quasi di essere in un mercato, ma poi i corpi di donne, bimbi, anziane e anziani sui “materassi” riportano subito tutto alla sua drammatica realtà. In un altro angolo della struttura è stato allestito un punto medico, in un altro ancora c’è una sorta di mensa per il cibo. Ai muri sono affissi i cartelli con i riferimenti per le ambasciate di numerose nazioni, numeri fondamentali per i rifugiati per chiedere aiuto e ottenere i documenti, magari necessari anche per i ricongiungimenti nelle nazioni in cui ora sognano di arrivare. Chi non ha dove andare, invece, per ora resta qui.

E il centro sembra prossimo al collasso, perché il flusso di migranti non si ferma e la fila all’esterno cresce di ora in ora mentre i mezzi della polizia accompagnano i nuovi profughi appena arrivati alla frontiera. Ad accoglierli, oltre ai truck che offrono cibo e bevande calde, c’è un tabellone luminoso su cui campeggia la frasse “la Polonia vi aiuterà”, che si alterna con il disegno di due cuori dipinti con i colori delle bandiere dei due Stati. Dentro troveranno, almeno per un po’, un briciolo di sicurezza. E il sorriso meraviglioso di una bimba che gira tre i corridoi con in braccio il suo peluche di Tigro e uno stecco gigante di zucchero filato. 

Fonte : Today