Energia pulita come dal Sole, Eni: “Successo per primo test fusione nucleare magnetica”

La società CFS (Commonwealth Fusion Systems), partecipata dal gruppo italiano come maggiore azionista e dal Mit di Boston, ha condotto con esito positivo l’esperimento di un supermagnete. L’obiettivo finale è avere elettricità quasi illimitata, senza gas serra e con pochissime scorie radioattive. Un risultato, che se raggiunto, sarebbe una svolta per la soluzione ai problemi che riguardano il rilascio di emissioni e il riscaldamento globale

L’Eni ha annunciato che la società CFS (Commonwealth Fusion Systems), partecipata dal gruppo italiano come maggiore azionista e dal Mit di Boston, ha condotto con successo il primo test di un supermagnete che dovrebbe contenere e gestire la fusione nucleare di deuterio e trizio. Si tratta, in altre parole, di una forma di energia atomica pulita, che riproduce quanto avviene nelle stelle e nel Sole, in grado di fornire elettricità quasi illimitata, senza gas serra e con pochissime scorie radioattive. In pratica, la soluzione a tutti i problemi di decarbonizzazione.

Primo reattore sperimentale entro il 2025

Cingolani apre al nucleare, Conte critico

CFS prevede di costruire entro il 2025 il primo reattore sperimentale e di produrre energia per la rete già nel prossimo decennio. Se l’operazione riuscisse (ma non è scontato), il mondo avrebbe elettricità pulita a volontà, senza emissioni di Co2, per alimentare veicoli a motore elettrico e produrre l’idrogeno verde per decarbonizzare le produzioni industriali. Il risultato finale, se centrato, porterebbe a un crollo delle emissioni che alterano il clima e allo stop del riscaldamento globale.

Come è stato condotto il test

Il test condotto con successo negli Stati Uniti, al Plasma Science and Fusion Center del Mit di Boston, ha riguardato l’utilizzo di elettromagneti di nuova generazione, che formano un “ciambellone” detto “tokamak”. Questo contiene e gestisce il plasma, ovvero una miscela di deuterio e trizio portata a temperature altissime (fino a 100 milioni di gradi) da fasci di onde elettromagnetiche. La prova ha dimostrato la possibilità di assicurare l’innesco e il controllo della fusione. Quest’ultima finora è stata ottenuta soltanto in forma incontrollata, nelle bombe all’idrogeno.

Gli altri progetti sperimentali nel mondo

Eni e i suoi partner americani non sono gli unici a lavorare sulla fusione nucleare, l’atomo pulito che imita il Sole. Nel sud della Francia, a Cadarache in Provenza, è in costruzione un reattore sperimentale, l’ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor). Un progetto internazionale che coinvolge Ue, Russia, Cina, Giappone, Usa, India e Corea del Sud (per l’Italia c’è Ansaldo Energia). ITER conta di “accendere” il reattore nel 2025 o 2026, con la produzione del primo plasma, e avviare nel 2035 la prima vera fusione con il trizio. L’impianto però non è pensato per produrre elettricità, ma solo per sperimentare le tecnologie, in vista della costruzione di nuovi reattori.

Fonte : Sky Tg24