Agenda 2030, un palinsesto di azioni culturali per parlare di sviluppo sostenibile

Che nesso c’è fra gli obiettivi di sviluppo sostenibile Onu, la perizia musicale di Max Casacci e le visioni dell’artista anglocinese Angela Lyn? All’apparenza si fatica a trovare un terreno comune, ma c’è ed è quello su cui scommette il palinsesto di incontri dedicati all’“Agenda 2030”, di scena a Villa Arconati Far (Fondazione Augusto Rancilio, ndr), a Bollate, a partire dal prossimo aprile.

I diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile rientrano in un programma d’azione che guarda al 2030, per un nuovo patto di vita sul pianeta, una road map che ha messo d’accordo i 193 paesi membri (delle Nazioni Unite, ndr) che l’hanno sottoscritta nell’ormai lontano 2015. Lotta alla povertà, alla fame, energia pulita e accessibile, consumo e produzioni responsabili sono alcuni dei capisaldi ma non mancano anche istruzione di qualità, parità di genere, pace, giustizia e istituzioni solide e naturalmente la lotta al cambiamento climatico.

La parola cultura è assente ma naturalmente è sottintesa dai diciassette global goals. Gli appuntamenti che si terranno da aprile 2022 a dicembre 2022 presso la sede di Fondazione Augusto Rancilio a Villa Arconati Far hanno un obiettivo preciso: rappresentare e declinare i 17 temi dello sviluppo sostenibile nelle diverse forme culturali (musica, arte, letteratura, ecc), dando spazio anche alla riflessione individuale e alle connessioni intellettuali che le diverse personalità coinvolte hanno con la stessa agenda 2030.

Villa Arconati sarà il contesto in cui dialogheranno cultura, natura e obiettivi di sviluppo. Il palinsesto della manifestazione prevede conferenze e lezioni, concerti e proiezioni, presentazioni di opere come Earthphonia di Max Casacci, realizzata con suoni e rumori degli ecosistemi che regolano il pianeta. Non mancheranno omaggi anche alle grandi personalità lombarde, come Giulio Giorello e Carlo Maria Martini, ma la bussola che orienta la conversazione sarà sempre quella dei diciassette obiettivi di sviluppo.  A sostenere il progetto, alimentandolo culturalmente, anche l’Università degli Studi di Milano che parla di “perfetta sintesi degli impegni che l’Università si propone”, ovvero la co-progettazione con altre istituzioni prestigiose e il traino per coinvolgere il grande pubblico sui temi dello sviluppo sostenibile, raccontati però con punti di vista originali.

Fonte : Wired