La lente progressiva che utilizza big data e intelligenza artificiale

La nuova lente progressiva Autograph Intelligence di Shamir è stata sviluppata sfruttando risorse preziose come i big data e l’assistenza dell’intelligenza artificiale per progettare zone di visione realizzate in base alle esigenze visive specifiche e corrispondenti all’età visiva del portatore, tenendo conto delle diversità fisiologiche e, soprattutto, senza dover passare da un’anamnesi approfondita e dettagliata da parte del’ottico o optometrista. Si propone anche come una soluzione in grado di abbracciare l’ampia platea di presbiti e pensa al futuro prossimo in cui la vita media si allungherà, portando con sé nuovi riferimenti e nuove esigenze.

La lente progressiva è una soluzione pensata per coprire la visione da ogni distanza, da vicino a più lontano e per questa è indicata per i presbiti, le tecniche moderne propongono risultati mirati e precisi con un effetto naturale. Inoltre, negli ultimi anni sono uscite lenti per l’uso quotidiano e quelle specifiche per il lavoro davanti a un display oppure per lo sport e l’attività all’aria aperta. In generale, però il punto di partenza era il medesimo, come se tutti gli utenti condividessero la medesima necessità visiva. Ma in realtà ogni lente ha caratteristiche uniche che si basano sulla prescrizione e che vengono stilate solitamente tramite un approfondito questionario, assieme alla conoscenza intrinseca di ogni ottico e optometrista. 

Un approccio spesso empirico, che può essere reso più scientifico e preciso grazie all’uso delle tecnologie attuali in grado di gestire una grande quantità di informazioni variegate e complesse come la combinazione dell’intelligenza artificiale con i big data. Nel caso specifico delle lenti, Shamir ha raccolto un database di 5 milioni di ordini in tutto il mondo, che variano in ogni età, popolazione e esigenza, per una distribuzione eterogenea di parametri. Tra le varie curiosità emerse dallo studio dei dati c’è quella che racconta come i presbiti più giovani si affaccino alle lenti progressive molto tardi, perdendo così il beneficio di un uso più precoce. 

Per la giusta progettazione delle lenti, Shamir segue i concetti di Visual Age e Continuous Design che si riferiscono rispettivamente all’età fisiologica dell’occhio (di solito correlata anche all’età dell’utente) e per soddisfare appunto il continuum delle necessità di visione, assieme alla tecnologia IntelliCorridor per una progressione di addizione unica per ogni età visiva. Sul sito ufficiale Shamir è possibile accedere a tutte le informazioni e le statistiche sugli studi condotti.

Fonte : Wired