La Russia sta rendendo parzialmente irraggiungibili diversi siti di media stranieri indipendenti e social network, probabilmente in risposta alle decisioni delle piattaforme tech di bloccare l’accesso ai media statali russi Russia Today (RT) e Sputnik fuori dal Paese per mettere al riparo gli utenti dalla disinformazione.
Tra i primi a riportare l’accaduto nella notte tra il 3 e il 4 marzo è stato su Twitter il giornalista di Der Spiegel Mathieu von Rohr. Il reporter ha scritto che la Russia aveva bloccato Twitter e Facebook, le testate giornalistiche Bbc e Deutsche Welle e gli app store online, basandosi sulla segnalazione del gruppo di monitoraggio del web GlobalCheck.
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Bbc Russia ha poi confermato che ci sono state segnalazioni di problemi a raggiungere il suo sito web nel Paese. Analogamente, il sito di notizie lettone Meduza ha affermato in un post che molti lettori russi non riuscivano più ad accedervi. Anche il sito in lingua russa di Radio Free Europe/Radio Liberty (Rfe/Rl) risulta bloccato, così come i siti regionali Rfe/Rl North.Realities e Siberia.Realities e il sito Caucasus.Realities gestito dal suo North Caucasus Service. Roskomnadzor, l’agenzia russa che supervisiona i media, ha poi confermato che Bbc e gli altri siti sono stati bloccati a seguito di una richiesta presentata dalla procura generale russa il 24 febbraio.
Questi blocchi seguono giorni di minacce da parte del Cremlino ai media locali e stranieri per loro la copertura dell’invasione in Ucraina. All’inizio della settimana, il procuratore generale russo ha ordinato all’organismo di controllo dell’informazione di limitare l’accesso alla stazione radio liberale Ekho Moskvy e al canale televisivo indipendente Dozhd che non rispettavano le richieste di Mosca. I media russi sono stati infatti incaricati di pubblicare solo informazioni fornite da fonti ufficiali che descrivono l’invasione come un’operazione militare.
Il giro di vite del Cremlino sui media e i social arriva pochi giorni dopo che le maggiori aziende tech e piattaforme social hanno reso inaccessibili i siti fi notizie controllati da Mosca nel resto del mondo. Google ha rimosso le app collegate ai RT e Sputnik dal suo Play Store, come da Google news, e anche Facebook, Instagram, YouTube e TikTok hanno bloccato i media statali russi in Europa.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato questi divieti, sostenendo che il mondo è stato privato del punto di vista della Russia e che i media occidentali si sono schierati solo da una parte. Un portavoce della Bbc ha affermato invece che la società continuerà i suoi sforzi “per rendere disponibile Bbbc News in Russia e nel resto del mondo” nonostante le restrizioni. Il blocco degli app store rischia di provocare mancati aggiornamenti delle app, con problemi su patch di sicurezza, oltre che l’impossibilità di scaricarne di nuovo (come quelle di Vpn) per aggirare la censura.
Fonte : Wired