Come sta andando il Mobile World Congress 2022

Un segnale di positività con lo sguardo rivolto al futuro arriva da Barcellona. Il Mobile World Congress, edizione 2022, non solo si sta tenendo (oggi è la terza di quattro giornate di fiera) nella formula originale, in presenza e a fine febbraio, ma ha anche con un discreto successo, almeno a giudicare da quello che abbiamo visto tra i padiglioni. Sicuramente i visitatori sono stati molto meno rispetto all’ultima edizione pre-covid, probabilmente alla fine saranno il 50-60% meno rispetto ai 107.000 del 2019. Anche le aziende sono quasi la metà, 1500 contro le 2400 contate tre anni fa. Numeri forse non esaltanti ma ben oltre le aspettative.

Quel che più conta è che il MWC è tornato, portandosi dietro la tradizionale macchina degli annunci e soprattutto di business tra addetti ai lavori. Le novità infatti non sono mancate. Ovviamente le aziende non aspettano più la fiera per lanciare i propri prodotti, ma qualche anteprima c’è stata specialmente da parte delle aziende consumer.

Smartphone e tablet sotto i riflettori

Hanno levato i veli ai loro ultimi smartphone Xiaomi, Honor, Realme, Nokia ed Emporia, anche TCL ha mostrato la sua nuova serie a Barcellona anche se fuori dai canali ufficiali della fiera. Huawei, Samsung e Lenovo hanno annunciato invece alcune novità principalmente in ambito computer. Ovviamente anche altri big player come Oppo, OnePlus e Google erano presenti con prodotti nuovi ma presentati prima della kermesse spagnola. Unica vistosa assenza, apparentemente ingiustificata, quella di Vivo.

L’importanza del 5G

Oltre agli smartphone e laptop dove la competizione è sempre più serrata sia nei prodotti di fascia alta sia quelli nella pancia del mercato, il MWC ha rimesso l’attenzione sul tema del 5G che complice anche la pandemia ha subito un significativo rallentamento, specialmente alle nostre latitudini. Gli operatori sono ancora alla ricerca di un modo per rendere la nuova rete veloce un business profittevole, a mancare infatti non è solo una adeguata copertura ma anche i servizi.

Un buon viatico è quello delle reti 5G private pensate principalmente per le aziende, utili nell’industria e nei settori produttivi per la realizzazione delle smart factory, ma si parla molto anche di network slice, ovvero l’opportunità di dedicare risorse specifiche di rete per applicazioni verticali, per esempio per la gestione di sensori su larga scala o per supportare l’analisi di big data. In questa direzione si stanno muovendo tutti i principali fornitori di infrastruttura come Ericsson e Nokia.

C’è anche il metaverso

A tenere banco a Barcellona è stato anche l’argomento sul futuro delle comunicazioni, in particolare il legame tra fisico e virtuale. La pandemia ha creato non pochi problemi ma ha definitivamente sdoganato il lavoro agile e di conseguenza la necessità di creare ambienti di lavoro ibridi. Microsoft, Google, Zoom stanno continuando a lavorare per aggiungere nuove funzionalità ai loro strumenti di comunicazione, ma c’è molto interesse anche per gli scenari ipotizzati dal metaverso.

Fonte : Wired