Come proteggere i coralli dal riscaldamento globale? Allenandoli. È quanto emerge da un nuovo studio condotto dalla Rosenstiel school of marine and atmospheric science dell’Università di Miami. I ricercatori hanno dimostrato che, sottoponendo i coralli a uno specifico trattamento termico prolungato nel tempo, essi diventavano più resistenti all’incremento delle temperature dell’acqua. I risultati, che secondo gli autori potrebbero portare un po’ speranza nel futuro incerto dei coralli, sono stati pubblicati sulla rivista Coral Reefs.
Una risorsa minacciata
Le barriere coralline sono una grandissima risorsa: rappresentano uno degli ecosistemi più ricchi e diversificati al mondo, proteggono le coste dalle tempeste e dall’erosione e generano un notevole indotto economico per le comunità che dipendono da esse (si stima che il loro valore netto sia pari a quasi dieci miliardi di dollari all’anno).
Eppure sono tanto importanti, quanto minacciate. Le barriere coralline sono vicine al collasso a causa soprattutto delle attività degli esseri umani: tra queste vi è l’inquinamento, gli alti livelli di sedimenti che si riversano negli oceani, le pratiche di pesca non sostenibili.
Ma sono i cambiamenti climatici a rappresentare le principali minacce alle barriere coralline, in quanto responsabili dell’aumento delle temperature e dell’acidificazione degli oceani, che a loro volta contribuiscono allo sbiancamento e al danneggiamento fisico dei coralli.
È per questo che, nel corso degli ultimi anni, si sono moltiplicati i progetti di ripristino dei coralli, come coltivarli in un vivaio e poi trapiantarli nelle aree danneggiate, con l’obiettivo di ricostituire gli ecosistemi danneggiati delle barriere coralline. Tutti questi sforzi, però, rischiano di essere inutili: i nuovi coralli trapiantati, infatti, dovranno essere in grado di resistere alle temperature degli oceani più alte e a una maggiore frequenza di eventi termici estremi, che in futuro si verificheranno sempre di più.
Lo studio
Un modo per ottenere, in laboratorio, coralli più resistenti alle temperature elevate è il cosiddetto indurimento da stress, un approccio secondo cui i coralli coltivati vengono sottoposti a sbalzi di temperatura che inducano una risposta da stress, senza però danneggiarli. L’intuizione deriva da studi in cui coralli naturalmente esposti a temperature variabili subivano meno frequentemente fenomeni di sbiancamento.
Fonte : Wired