Se ne fa un gran parlare, ma non è che tutti abbiano le idee troppo chiare al riguardo. Parliamo del Metaverso annunciato da Mark Zuckerberg per Facebook, Instagram e le sue proprietà, per cui già si favoleggiano mondi virtuali fino a oggi impensabili e ora miracolosamente a portata di mano, o almeno in un domani assai vicino. Spostando interessi molto forti, anche economici, dal mondo reale a quello dei nostri device, dagli smartphone ai tablet, passando per il pc. Ne abbiamo parlato con l’esperto di cultura digitale Riccardo Meggiato con tre domande che vogliono fare chiarezza sulla portata reale di un fenomeno che ancora ha dei contorni non così definiti. E soprattutto che ha radici, e versioni, più “antiche” di quanto possa sembrare e forse anche un futuro non così inedito.
Cos’è il Metaverso e quanto c’è di reale?
Molte aziende si sono già tuffate nel mercato, come Adidas e Nike per esempio, producendo e mettendo sul mercato “veri” oggetti “falsi”, o meglio “virtuali”. Gucci ha messo in commercio delle copie digitali delle sue borse che valgono migliaia di euro e che si possono usare solo nel mondo parallelo all’interno del proprio device e non hanno costi di produzione, per cui le prospettive di ricavo sono immense. Ovviamente come in tutti i settori il fatto che ci sia una richiesta sta alimentando il mercato, ma bisogna essere molto accorti perché i rischi di truffa sono altissimi. Sicuramente i creator ci guadagnano, in questo momento anche gli oggetti per gli acquirenti hanno un valore che si rivaluta, ma non sappiamo per quanto. Il sospetto è che alla fine sia una grossa bolla. Al momento insomma c’è più fumo che arrosto. Siamo in una fase embrionale, specie per il mondo annunciato da Zuckerberg che si appoggia ai visori di Oculus che non hanno però mai sfondato nemmeno nel mondo dei videogiochi. Non è detto che sarà una scommessa vincente e alla fine la selezione la farà il pubblico, ma non credo che resteranno più di due o tre grossi player.
Fonte : Sky Tg24