17 Gennaio 2022
Pechino corre ai ripari dopo aver registrato il primo caso di variante Omicron a tre settimane dall’inizio delle Olimpiadi invernali: oltre 13mila persone sono state testate, il distretto dove vive e lavora la persona infetta è stato isolato e sono state imposte ulteriori restrizioni ai viaggi.
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
La variante Omicron è arrivata a Pechino a meno di tre settimane dall’inizio delle Olimpiadi invernali, che partiranno il 4 febbraio, e i timori per lo scoppio di nuovi focolai hanno spinto le autorità locali ad introdurre immediatamente severe misure restrittive. L’annuncio del contagio collegato alla nuova variante, individuata per la prima volta a novembre in Sudafrica, c’è stato sabato: da allora son state sottoposte a test anti Covid oltre 13mila persone in tutti i luoghi visitati dal paziente nei giorni precedenti, tra cui anche un McDonald’s. Il condominio e il luogo di lavoro della persona infetta, che si trova ad Haidian nel distretto nord-occidentale della città, sono stati isolati.
Restrizioni ai viaggi e voli ridotti
Per la Capitale cinese, con i suoi 20 milioni di residenti, si stanno valutando anche restrizioni più severe ai viaggi. Tutti i collegamenti con Tientsin sono già stati interrotti. I voli internazionali sono stati drasticamente ridotti, alcuni anche sospesi, e i viaggiatori nazionali vengono bloccati se sono passati in una seconda località prima di arrivare a Pechino. Sono state imposte anche regole sugli ingressi: i viaggiatori dovranno sottoporsi a un test anti-covid entro 72 ore dall’arrivo nella città. La nuova misura punta ad agevolare il tracciamento del Coronavirus e della variante Omicron, in aggiunta all’obbligo già esistente di presentare un test negativo fatto prima delle 48 ore dall’arrivo in città e di disporre di un codice verde sull’app di monitoraggio sanitario. “Pechino è entrata nel periodo delle Olimpiadi invernali e deve affrontare la doppia pressione di difendersi dai casi importati e di prevenire il rimbalzo dell’epidemia”, ha affermato Xu Hejian, portavoce del governo municipale della città, durante una conferenza stampa. “Il caso trasmesso localmente e recentemente segnalato ha innescato un nuovo allarme per lo sforzo di prevenzione e controllo della pandemia”, ha aggiunto.
In Cina casi Covid ai massimi da 22 mesi
Oggi non sono stati segnalati nuovi casi a Pechino ma in tutto il Paese del Dragone, nonostante la politica di “tolleranza zero”, sono stati registrati in totale 223 contagi, il massimo negli ultimi 22 mesi. Secondo la Commissione sanitaria nazionale, tra i 163 contagi interni 80 sono relativi a Tianjin, a 150 chilometri dalla Capitale dove è stato registrato il primo focolaio di Omicron nel Paese, e altri 9 al polo manifatturiero del Guangdong. Nelle ultime settimane sono comparsi diversi cluster, mentre atleti e funzionari una volta nel Paese entrano in un sistema di bolle a Pechino e nella vicina provincia di Hebei: una sorta di “circuito chiuso” che li separa dal resto della popolazione. Ma se basterà questo a tenerli lontani del virus è ancora presto per dirlo.
Fonte : Fanpage