L’elezione del nuovo Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost primo pontefice americano nella storia della Chiesa, ha subito acceso i riflettori non solo sul Vaticano, ma anche negli Stati Uniti e in particolar modo sulla città di Chicago. Già, perché il nuovo pontefice arriva proprio dalla città sul lago Michigan, e la notizia ha suscitato reazioni entusiaste e anche decisamente curiose. Tra queste, quella degli account ufficiali dei Blues Brothers, che hanno celebrato la nomina con una battuta irresistibile:
“The new pope is from… CHICAGO!? Wonder if he’s related to the penguin!”
Un omaggio ironico, ma affettuoso, che mescola fede e cultura pop con un riferimento che i fan del celebre film del 1980 hanno subito colto al volo.
Chi è “la pinguina”?
Nel film The Blues Brothers, diretto da John Landis, “la Pinguina” (in originale, The Penguin) è il soprannome della severissima Suor Mary Stigmata. È l’ex tutrice di Jake ed Elwood Blues, cresciuti in un orfanotrofio cattolico. Quando i due fratelli tornano a trovarla dopo l’uscita dal carcere di Jake, ricevono un’accoglienza tutt’altro che calorosa: rigide regole, schiaffi educativi (letteralmente), e nessuna pazienza per le loro battute dissacranti o per il loro stile di vita.
Con la sua tunica nera e l’atteggiamento inflessibile, Suor Mary incarna la figura classica della suora autoritaria, un personaggio tanto temuto quanto paradossalmente amato dai protagonisti e dal pubblico. Il richiamo alla “pinguina” nel post dei Blues Brothers, dunque, è una strizzata d’occhio spiritosa: se il Papa è di Chicago, magari ha qualche legame celeste con la loro vecchia direttrice…
I Blues Brothers e il legame con Chicago
Il legame tra i Blues Brothers e Chicago è profondo e identitario. Non si tratta solo di una scelta di ambientazione, ma di una vera e propria dichiarazione d’amore per la città. Jake ed Elwood Blues, interpretati rispettivamente da John Belushi e Dan Aykroyd, incarnano due fratelli con una missione: riformare la loro vecchia band per salvare l’orfanotrofio dove sono cresciuti. E lo fanno attraversando una Chicago vibrante, musicale, a tratti surreale.
Chicago, del resto, è una delle culle del blues. Le sue strade, i suoi club e le sue storiche comunità afroamericane sono stati terreno fertile per artisti leggendari. Nel film, tutto questo si fonde in una colonna sonora strepitosa e in un viaggio rocambolesco che ha reso The Blues Brothers un cult della cultura musicale e cinematografica.
L’ironia del post social dei Blues Brothers è più che una battuta: è un modo per sottolineare con leggerezza quanto certi riferimenti culturali siano ancora vivi. L’elezione di un Papa da Chicago ha dato alla band l’occasione perfetta per tornare a far sorridere e forse anche per ricordarci che, a volte, le vie del Signore passano anche per il blues, tra le strade della città del vento e un orfanotrofio con una “pinguina” dai modi spicci e burberi.
Fonte : Virgin Radio