Quando abbiamo deciso di mettere alla prova l’Hypershell X — un esoscheletro dotato di intelligenza artificiale progettato per potenziare escursionismo, corsa e alpinismo — siamo stati attratti da una prospettiva più ampia rispetto al semplice utilizzo sportivo per cui è stato pensato.
Questo dispositivo, infatti, non parla solo al trekker incallito, ma anche a chiunque si sia trovato almeno una volta davanti a una scalinata infinita o a un pendio impegnativo desiderando, semplicemente, una marcia in più.
L’idea di un esoscheletro capace di alleggerire le fatiche sia dell’escursionista in cerca di nuove avventure sia della persona comune alle prese con zaini pesanti, distanze e ginocchia malandate, è affascinante e non lascia indifferenti.
Disponibile in tre versioni (Go X, Pro X e Carbon X), il sistema nasce per rendere più leggeri i compiti fisicamente impegnativi. Dopo alcune settimane di test – della versione Pro X – siamo tornati con un quadro completo: tanti punti di forza, qualche difetto e la netta sensazione che l’Hypershell X possa anticipare un futuro ormai prossimo.
Design e materiali
Esteticamente l’Hypershell X assomiglia più a un’imbracatura da arrampicata minimalista che a uno scheletro da fantascienza. Con un peso che varia tra 0,8 e 1,8 kg a seconda del modello, l’Hypershell X risulta sufficientemente leggero da poter essere indossato a lungo senza affaticare eccessivamente.
L’esoscheletro si monta sui fianchi con l’obiettivo di distribuire in modo uniforme il peso sulla parte inferiore del corpo. Tuttavia, la batteria, agganciata posteriormente, incide sensibilmente sulla percezione di carico nella zona lombare, soprattutto dopo un utilizzo prolungato.
La struttura in alluminio dell’Hypershell Pro X è regolabile in base alla corporatura di chi lo indossa: un dettaglio molto apprezzabile, che lo rende adatto anche a un uso condiviso in famiglia e tra persone di generi diversi. Il limite principale di questo design è rappresentato dalla cintura di fissaggio in vita che, sebbene regolabile, tende con il tempo a perdere aderenza a causa del peso complessivo dell’esoscheletro. Si avverte così la sensazione che il dispositivo scivoli leggermente verso il basso, esattamente come accade con un paio di jeans che, durante la giornata, devono essere risistemati.
Sotto ciascun fianco si trova un motore brushless compatto, capace di una potenza di picco di 800W (?1 HP) e 32 Nm di coppia istantanea.
L’AeroFlex Softsuit – il rivestimento morbido applicato sui punti di contatto tra esoscheletro e corpo, in particolare fianchi e ginocchia – svolge effettivamente un ottimo lavoro nel rendere l’utilizzo più confortevole.
Ottima anche la possibilità di regolare la lunghezza delle aste che collegano i motori alle cinghie da applicare sopra le ginocchia: in questo modo l’Hypershell Pro X può adattarsi a stature diverse. Per un’applicazione ottimale, le fasce alle gambe dovrebbero essere posizionate a circa tre dita sopra le ginocchia.
Il modello Go X utilizza una combinazione di plastica e metallo per garantire una struttura più accessibile economicamente, mentre i modelli Pro X e Carbon X adottano materiali di pregio come l’alluminio e la fibra di carbonio, conferendo una sensazione di qualità superiore e una maggiore durabilità.
Ogni giuntura dell’Hypershell X offre 300° di libertà torsionale e permette al dispositivo di non vincolare mai il passo dell’utente.
La certificazione IP54 per la resistenza a polvere e acqua aggiunge ulteriore affidabilità, particolarmente utile per chi si avventura su sentieri polverosi o affronta piogge leggere. Hypershell ha certificato il funzionamento del dispositivo fino a -20 °C, per una resistenza adatta all’uso in tutte le stagioni.
Prestazioni sul campo
Le prestazioni dell’Hypershell X rappresentano senza dubbio il suo vero punto di forza. Fin dalla prima volta che lo si indossa, si percepisce un’immediata sensazione di leggerezza alle gambe: fa strano pensare che da una semplice imbracatura possa svilupparsi una forza così naturale, capace di sollevare e sostenere il movimento senza avvertire alcuna spinta meccanica o artificiosa. Il supporto è deciso ma fluido, mai fastidioso.
Alimentato dal MotionEngine proprietario di Hypershell, l’esoscheletro utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare in tempo reale i movimenti dell’utente, adattandosi con precisione al passo e alle variazioni del terreno.
Durante i nostri test, ci siamo resi conto che la vera “magia” di questo dispositivo non risiede nella potenza pura, ma nella capacità dell’AI di “prevedere” l’azione successiva dell’utilizzatore e regolare la spinta dei motori in modo istantaneo. Questo vuol dire che l’esoscheletro riconosce, per esempio, quando stiamo camminando in discesa: in tal caso i motori non erogheranno energia, garantendo una camminata fluida e sicura.
In ogni situazione (scale, sentieri ghiaiosi, terreni sconnessi) l’Hypershell Pro X si è dimostrato sempre reattivo e preciso, grazie alla presenza di sensori e giroscopi che mantengono il dispositivo perfettamente sincronizzato con il passo dell’utilizzatore.
L’impressione generale è paragonabile a quella vissuta con l’arrivo delle prime e-bike: un’assistenza naturale a cui si rischia di non voler fare più a meno.
Il modello Go X è equipaggiato con un motore da 400W, mentre i Pro X e Carbon X montano un motore da 800W, capace di erogare fino a 40 Nm di coppia. Questa potenza si traduce in una riduzione percepita del peso – secondo Hypershell – fino a 30 kg. Abbiamo potuto sperimentare che tutto questo si traduce in un vantaggio notevole, soprattutto se si affrontano salite impegnative.
I diversi profili di utilizzo (Eco per il risparmio energetico, Transparent per un’assistenza naturale, Hyper per la massima potenza e una modalità di resistenza pensata per l’allenamento) offrono una personalizzazione davvero completa e forse addirittura troppa spinta: raramente abbiamo sfruttato tutta la potenza “Hyper” a disposizione.
La selezione delle modalità tramite un unico pulsante, in assenza di un display di riferimento, non risulta immediata e richiede un po’ di pratica per passare agilmente da una modalità all’altra.
Abbiamo testato l’Hypershell Pro X prevalentemente su sentieri di campagna, ma altri giornalisti hanno messo alla prova l’esoscheletro in contesti differenti dall’escursionismo. La redazione di The Verge per esempio ha raccontato di aver provato la sensazione di avere “un serbatoio extra di energia” utilizzandolo durante gli spostamenti in bici a Las Vegas. Kyle Barr, di Gizmodo, lo ha usato per percorrere tre ore di sentieri fangosi a picco sul mare, scherzando sul fatto che l’esoscheletro gli avesse “rovinato l’allenamento” perché, alla fine, non era nemmeno sudato. Mark Wilson di Fast Company l’ha utilizzato per spalare neve, rilevando una riduzione dello sforzo del 30% e un incremento soggettivo della forza nelle gambe pari al 40%.
Ambiti di impiego
Dal punto di vista degli usi pratici, ci siamo resi conto che l’Hypershell X è molto versatile. È sicuramente un valido aiuto per gli escursionisti occasionali che vogliono aumentare la loro resistenza, per coloro che intendono affrontare terreni impegnativi anche senza una preparazione fisica adeguata, o per i lavoratori in settori fisicamente gravosi come l’edilizia o l’agricoltura.
Pur non essendo classificato come dispositivo medico, abbiamo notato – attraverso brevi test su individui over 65 – che Hypershell X potrebbe offrire un supporto significativo a persone con lievi problemi di mobilità, aiutandole a godersi le attività all’aperto con meno fatica.
Batteria e autonomia
La batteria da 5.000 mAh, con una capacità di 72 Wh, è conforme alle normative per il trasporto aereo, dettaglio apprezzabile per chi viaggia. La ricarica completa richiede circa un’ora e mezza: una serie di led luminosi indica l’avanzamento.
A seconda della modalità e dell’intensità d’uso, la batteria offre un’autonomia di 15-17 km, più che sufficiente per la maggior parte delle escursioni all’aperto.
Tuttavia, abbiamo notato che l’uso intensivo in modalità Hyper può scaricare la batteria più rapidamente, quindi per escursioni lunghe è consigliabile pianificare bene i tempi o portare con sé un’altra carica. Una seconda batteria è inclusa nella confezione al momento dell’acquisto.
La app Hypershell+
L’app opzionale Hypershell+ permette ulteriori personalizzazioni e consente di tenere d’occhio distanza percorsa e calorie bruciate.
La prima connessione del dispositivo allo smartphone – proprio tramite app – è facile e intuitiva, mentre successivamente può risultare (talvolta) instabile, con qualche ritardo o problema di pairing.
Tuttavia l’app non è essenziale per l’uso di base e questo di certo è un sollievo per chi preferisce un’esperienza semplice e immediata.
Limiti e criticità
L’aspetto tech dell’esoscheletro non passa inosservato e potrebbe far sentire alcuni utenti a disagio in pubblico.
Il processo di configurazione e calibrazione iniziale, pur essendo semplice, richiede pazienza per assicurare una vestibilità e un funzionamento ottimali. Per chi lo utilizza per la prima volta, c’è una leggera curva di apprendimento necessaria per familiarizzare con i controlli e capire l’effetto delle diverse modalità. Nulla di insormontabile, comunque.
Sebbene la certificazione IP54 protegga dalla pioggia, è comunque necessario prestare attenzione all’attraversamento di torrenti con il dispositivo indosso.
Infine è un peccato che la taglia unica dell’esoscheletro sia pensata per utenti fino a circa 195 cm di altezza: chi è più alto, secondo la guida alle taglie di Hypershell, potrebbe aver bisogno di montanti su misura.
Il prezzo
Il costo dell’Hypershell X aumenta a seconda delle capacità dei modelli e dei materiali con cui sono stati costruiti: la versione base, Go X, ha un prezzo di 899 euro. L’Hypershell Pro X che abbiamo avuto in prova costa 1.099 euro, mentre per il Carbon X si arriva a 1.649 euro. Tutti i modelli si possono acquistare direttamente sullo store ufficiale di Hypershell.
Conclusioni
Dopo aver provato il Pro X ci siamo resi conto che questo esoscheletro potrebbe rappresentare per le escursioni e le lunghe passeggiate quello che la pedalata assistita ha significato per il ciclismo: un’evoluzione gentile, capace di ampliare la platea di chi può affrontare percorsi ripidi, lunghi o impegnativi per le articolazioni.
Quando lo si toglie, le gambe sembrano improvvisamente più pesanti: un’impressione che vale più di qualsiasi dato tecnico.
Non essendo particolarmente allenati, abbiamo anche notato come il giorno successivo a escursioni particolarmente impegnative – specialmente su sentieri di montagna – non abbiamo avvertito il solito indolenzimento ai quadricipiti determinato da un’attività fisica particolarmente gravosa, a cui generalmente non si è abituati.
Il prezzo dell’esoscheletro è accessibile se si pensa che il modello base – e anche il Pro X che abbiamo testato – costa come uno smartphone di fascia alta.
Per chi ha ambizioni che superano la resistenza fisica (o delle proprie ginocchia), e per chi desidera trasformare una semplice passeggiata domenicale in una piccola ‘avventura’, l’Hypershell X offre già oggi un assaggio concreto del futuro.
Fonte : Repubblica