NEW YORK – Perplexity, il popolare motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale, ha stretto una partnership con Motorola per offrire risposte in linguaggio naturale agli utenti dei nuovi smartphone pieghevoli Razr 60 e 60 Ultra, nonché dei nuovi top di gamma Edge 60.
Motorola diventa così il primo produttore di dispositivi Android a integrare nei suoi smartphone di fascia alta i servizi della startup guidata da Aravind Srinivas. Il CEO di Perplexity è intervenuto durante l’evento organizzato da Motorola a New York per presentare i nuovi modelli e annunciare l’accordo, che rappresenta un significativo passo avanti nel rompere il predominio dei servizi Google – in particolare dell’intelligenza artificiale Gemini – sui dispositivi dell’azienda.
L’app di Perplexity sarà preinstallata sui nuovi Razr 60 ed Edge 60, e verrà attivata tramite la funzione “Next Move” di Moto AI, progettata per anticipare le esigenze degli utenti.
Tuttavia, la collaborazione con Motorola avrebbe potuto essere ancora più radicale, se Google non avesse impedito al brand di Chicago di sostituire Gemini con Perplexity come assistente IA predefinito sui nuovi modelli. “Nonostante entrambe le aziende fossero d’accordo”, scrive Bloomberg, Google avrebbe bloccato questa possibilità.
Secondo Dmitry Shevelenko, Chief Business Officer di Perplexity AI, gli accordi restrittivi stipulati da Google con i produttori di dispositivi impediscono alla startup di diventare l’assistente predefinito sui nuovi smartphone. Shevelenko ha paragonato questi contratti a ‘una pistola puntata alla tempia’, spiegando che anche quando i produttori vogliono cambiare l’assistente IA predefinito, ‘non possono sottrarsi agli obblighi contrattuali con Google’ senza rischiare perdite di fatturato molto pesanti.
La rivelazione di Shevelenko è emersa nel contesto delle testimonianze rese al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti durante le audizioni relative ai possibili rimedi nel processo antitrust contro Google.
L’indagine fa seguito alla decisione dello scorso anno che ha stabilito come l’azienda abbia mantenuto illegalmente il monopolio della ricerca tramite accordi predefiniti con produttori di telefoni, operatori telefonici e browser.
In base all’accordo attuale con Motorola, che appartiene al gruppo Lenovo, l’app Perplexity può essere preinstallata sui dispositivi, ma non può comparire sullo schermo iniziale e non può fare da assistente IA predefinito (un ruolo che sul precedente Razr 50 Ultra spettava a Gemini di Google).
Nonostante questo ostacolo, la startup è riuscita a ottenere almeno un accordo di preinstallazione, e sta negoziando con altri partner Android, tra cui Samsung.
Shevelenko ha dichiarato di dedicare circa il 75% del suo tempo alla negoziazione con operatori e produttori di smartphone, e ha paragonato il processo per sostituire manualmente Gemini con Perplexity a ‘un percorso a ostacoli’.
Secondo Shevelenko bastano 10–15 minuti e l’aiuto di un tecnico informatico per modificare le impostazioni di default imposte da Google su qualsiasi dispositivo.
Oggi Perplexity è valutata 9 miliardi di dollari, ma un nuovo round di finanziamenti da 1 miliardo potrebbe presto raddoppiarne il valore.
Fondata solo tre anni fa con l’ambizione dichiarata di sfidare Google nel prezioso business del search, la startup americana si è recentemente proposta come potenziale acquirente di TikTok negli Stati Uniti e, più di recente, anche di Chrome, nel caso in cui Google fosse costretta a cedere il browser a seguito del processo antitrust in corso.
Fonte : Repubblica