L’atlante italiano del futuro. E del presente

In Valle d’Aosta i flussi turistici vengono monitorati e previsti con una rete di sensori distribuiti e algoritmi di intelligenza artificiale. In Sicilia, a -3.500 metri, negli abissi marini al largo di Siracusa si nasconde il telescopio KM3NeT, una delle infrastrutture di ricerca più avanzate al mondo che – tra le altre cose – cerca di individuare i neutrini, elusive particelle ad altissima energia provenienti dallo Spazio. A Trieste il Sincrotrone è una macchina di luce purissima che consente di svelare stati e comportamenti dei materiali a livello atomico. E a Capo Caccia, un paradiso naturale sulla costa a nord di Alghero, nel parco Scientifico di Porto Conte le biotecnologie diventano strumenti per affrontare sfide legate alla salute e alla nutrizione. Sono solo quattro esempi, scelti perché ai quattro punti cardinali della penisola, dei 223 laboratori pubblici e privati, università e parchi tecnologici che abbiamo riunito nell’album di Italian Tech in edicola domani con Repubblica, non a caso titolato “L’Atlante italiano del futuro”. Ma anche, naturalmente, del presente.

Abbiamo cercato di raccontare lo stato della scienza in Italia, parlando con le ricercatrici e i ricercatori dei loro progetti di punta in tutti gli ambiti. L’intelligenza artificiale, certo, ma anche l’aerospazio e la robotica, le scienze della vita e i nuovi materiali, le infrastrutture a tutela dell’ambiente e i parchi tecnologici e scientifici, in cui i risultati degli studi vengono “messi a terra” in applicazioni pratiche all’avanguardia.

Sono più di 100 mila donne e uomini che ogni giorno, dai centri di eccellenza internazionali (come il nuovo DAMA di Bologna, il più grande hub italiano di elaborazione dati e una delle prime tre AI Factory dell’Unione Europea, o l’Istituto Italiano di tecnologia di Genova, la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, lo Human Technopole a Milano…), dai dipartimenti delle università italiane e dai laboratori di fondazioni e istituti progettano il nostro domani. Nonostante (che è poi il titolo dell’editoriale), numeri non sempre all’altezza della millenaria tradizione scientifica del paese.

L’Atlante Italiano del futuro/Editoriale

Nonostante

Nonostante

Numeri che troverete anch’essi nell’album e che rendono evidente come da parte della politica, che ha il compito di indirizzare la ricerca scientifica in un panorama globale in grande e rapido mutamento, ma anche quello di dotarla delle risorse necessarie, ci sia molto da fare. Partendo dall’istruzione scolastica elementare.

Fonte : Repubblica