Quando Jack White ha iniziato per primo a fare i concerti “phone free”, chiedendo al pubblico di lasciare i telefoni nelle custodie magnetiche fornite dall’azienda Yondr, non sapeva cosa aspettarsi. “Se la gente fosse impazzita o avesse protestato, ero disposto a fare marcia indietro. Ma non è successo”. L’esperienza di vivere un concerto senza usare il telefono si è rivelata molto positiva, sia per il pubblico che per gli artisti e dopo i primi esperimenti di Jack White molti artisti hanno seguito il suo esempio. Bono degli U2 ha chiesto di mettere via il telefono (le custodie Yondr possono essere sbloccate dal personale addetto solo in alcune zone dedicate) durante alcune tappe del suo tour Stories of Surrender in cui ha cantato e letto pagine della sua autobiografia, e Bob Dylan ha fatto solo tour “phone free” negli ultimi anni.
Il suo prossimo tour inizia il 4 ottobre da Praga, passa da Germania, Parigi, Lussemburgo, arriva in Gran Bretagna con due date ad Edimburgo il 5 e 6 novembre e dopo altre tre date a Notthingham e Wolverhampton si chiude con tre date alla Royal Albert Hall di Londra dal 12 al 4 novembre. Ancora una volta, non ci saranno telefoni. Una decisione che non è piaciuta a Damon Albarn, che intervistato dalla BBC ha scatenato un’ennesima polemica con una delle sue dichiarazioni: “Se cominci a proibire le cose, dove andremo a finire? Devi salire sul palco e fare il tuo lavoro. Se riesci a coinvolgere il pubblico a nessuno verrà voglia di guardare il telefono”. Jack White aveva spiegato così la sua scelta: “Non ho una scaletta, finisco un pezzo e ne inizio un altro. Non è bello che la gente non presti attenzione a quello che succede perchè sta mandando dei messaggi. Se vai al cinema, in teatro, in chiesa, questo non succede”. In un comunicato ufficiale, lo staff di Bob Dylan ha invece scritto: “I nostri occhi si aprono un po’ di più e i nostri sensi sono leggermente più acuti quando perdiamo la stampella tecnologica a cui ci siamo abituati”.
Fonte : Virgin Radio