Lo sciame sismico ai Campi Flegrei, ipotesi aiuti a chi vuole andare via ma niente sisma bonus

Si attenua lo sciame sismico ai Campi Flegrei, ma dopo la grande paura il tema si sposta su come aiutare la popolazione. Si pensa alla prevenzione e alla messa in sicurezza ma anche all’eventuale evacuazione del territorio. E fanno discutere le parole del ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, che esclude il ricorso al sisma bonus nonostante le richieste dei sindaci e del presidente della Regione Campania.

Terremoto ai Campi Flegrei, pressing dei sindaci per il sisma bonus

A Palazzo Chigi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presieduto un vertice interministeriale convocato a hoc. Presenti, oltre al ministro Musumeci, rappresentanti del Mit, del Mef, dell’Interno, della Difesa, e della Protezione civile. I ministri dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti, il sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco, il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il prefetto di Napoli Michele Di Bari e il sottosegretario Alfredo Mantovano. Secondo quanto emerso dalla riunione, ci vorranno oltre 500 milioni di euro per la messa in sicurezza dei Campi Flegrei, dove sono stati realizzati migliaia di edifici e vivono 80mila persone. La priorità saranno le scuole. Si esclude, come detto, il ricorso al sisma-bonus. In campo c’è l’ipotesi di sostenere chi vuole trasferirsi altrove. 

“Stop alle nuove costruzioni”

“La comunità scientifica – ha spiegato Musumeci – dice che le scosse possono durare un mese, un anno, possono evolversi o estinguersi già domani: noi dobbiamo essere pronti a ogni evenienza. Stiamo lavorando con la prefettura, con i Comuni e con la Regione per definire un piano di evacuazione che rimane nel cassetto ma se necessario deve essere subito attuato”. Per Musumeci “l’eccessiva antropizzazione del territorio, che andava impedita in passato, oggi crea problemi ai fini del piano speditivo di evacuazione” per questo “ora approveremo una norma per vietare nuove costruzioni nella zona del bradisismo”. L’intenzione del governo, ha rimarcato, “è quella di impegnare risorse nella cosiddetta zona rossa: nell’area più pericolosa ci sono 1.250 case che sarebbero a elevato rischio sismico e 2.750 a medio rischio”. 

“Niente sisma bonus”

Quanto investirà l’esecutivo è da definire. Serve, prima, una ricognizione degli immobili. “In base alla mole di lavoro da affrontare, si quantificheranno le risorse”, ha aggiunto Musumeci. “C’è l’intenzione del governo di impegnare risorse, ma escludo il metodo del sisma bonus: troveremo soluzioni alternative, adeguate, più celeri”, l’ulteriore precisazione.

Le parole di Musumeci fanno insorgere le opposizioni. Nelle stesse ore del vertice, alla Camera ha infatti avuto il via libera quasi all’unanimità un ordine del giorno al decreto Superbonus per valutare l’impegno anche di questo strumento a sostegno delle popolazioni colpite. “Si mettano d’accordo: non è possibile che il ministro dica qualcosa di contrario a quanto abbiamo appena votato!”, ha sottolineato il deputato di M5S Antonio Caso.

Aiuti a chi vuole lasciare i Campi Flegrei

Quanto agli aiuti per chi vuole lasciare i Campi Flegrei, è ancora solo un’idea. “Stiamo cercando di capire – ha sottolineato Musumeci – se non sia anche utile la strada di sostenere il cittadino che volesse delocalizzare, che dice ‘non vogliamo più stare qui’. Il governo deve sostenere questa scelta, accompagnarla o girarsi dall’altra parte? È un’ipotesi che non mi sembra da sottovalutare, ci stiamo ragionando: stasera abbiamo posto il tema al centro dell’agenda”.

Dal ministro anche una strigliata agli stessi cittadini: “Chi ha scelto di vivere nell’area dei Campi Flegrei sapeva di vivere in un’area difficile che presenta rischi. Ci ricordiamo della vulnerabilità dell’area solo quando la terra trema e arriva la scossa e questo è un grande limite, dobbiamo dare vita a una, mi piace dire, convivenza vigile col pericolo. Sono luoghi meravigliosi ma se decidi di stare in quel luogo ci devi aiutare a promuovere una convivenza responsabile. Servono più comunicazione e maggiore consapevolezza”.

Fonte : Today