Granchio blu: torna il problema in Italia

Il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha riconosciuto la diffusione eccezionale del granchio blu nei territori dell’Emilia Romagna e del Veneto. Lo attestano, come sottolinea l’agenzia Ansa, due decreti pubblicati lo scorso 19 marzo in Gazzetta ufficiale.

Gli impianti e le aree di interesse

Tale dichiarazione riguardo all’evento verificatosi nelle due regioni a partire dal giugno 2023, tutt’ora in corso, è riferita ai danni causati alle produzioni della pesca e dell’acquacoltura e di quelli subiti da strutture aziendali, impianti produttivi, infrastrutture per i quali è applicabile quanto disposto dal decreto 102 del 2004, che prevede disposizioni in materia di soggetti e attività, integrità aziendale e semplificazione amministrativa in agricoltura.

Nel dettaglio, il governo ha individuato in Veneto aree lagunari dei territori comunali e fasce marittime attistanti San Michele al Tagliamento, Caorle, Eraclea, Quarto d’Altino, Venezia, Jesolo, Cavallino Treporti, Campagna Lupia, Chioggia, Codevigo, Rosolina, Porto Viro e Porto Tolle.

La richiesta del commissario straordinario

Intanto dal presidente di Coldiretti Ettore Prandini arriva, attraverso una lettera recapitata al ministro Lollobrigida, la richiesta della nomina di un commissario straordinario per far fronte all’emergenza granchio blu avviando campagne intensive di cattura, incentivando i pescatori, ripristinando gli habitat lagunari nel delta del Po e riavviando le attività di allevamento con una campagna di semina.

Nonostante gli importanti interventi intrapresi dal ministero – scrive in particolare Prandini – la situazione continua a destare forte preoccupazione e malessere tra gli operatori del settore”. Secondo la confederazione, l’emergenza colpisce e preoccupa solo nel delta del Po più di duemila tra molluschicoltori e pescatori, con numerosi dipendenti delle cooperative e dei consorzi che si trovano in cassa integrazione e con grandi difficoltà per le ditte individuali, che non possono beneficiarne.

I fondi

Coldiretti Impresa Pesca fa sapere che il granchio blu ha finora invaso solo l’alto Adriatico, interessando Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna, mentre il centro e il sud dell’Italia orientale risultano attualmente appena lambiti dal problema. A subire maggiormente il colpo, con produzioni ridotte fino all’80%, sono state le produzioni ittiche delle lagune, delle sacche e della fascia costiera in cui sono presenti i più grandi allevamenti europei di vongole e cozze.

Per Prandini i 2,9 milioni di euro per la cattura e lo smaltimento del granchio blu e i 10 milioni per l’acquisto di seme e messa in protezione degli allevamenti sono “risorse utili, ma non risolutive”. Coldiretti Impresa Pesca ipotizza infatti che il danno totale possa aggirarsi addirittura intorno ai 200 milioni. Una cifra peraltro non definitiva, considerando che il fenomeno non si è ancora arrestato.

Fonte : Wired