Il partito di Manasseh Sogavare ha conquistato 12 seggi, altri sei dall’esito incerto, ma non raggiungerà la maggioranza. Le fazioni rivali intendono ridurre l’influenza di Pechino. Alla vigilia del voto momenti di tensione, scontri fra villaggi rivali. Le trattative per la nascita dell’esecutivo potranno richiedere settimane.
Honiara (AsiaNews/Agenzie) – Battuta d’arresto alle urne per il primo ministro uscente (filo-Pechino) delle Isole Salomone che, secondo i primi dati, non sarà in grado di raggiungere una maggioranza assoluta vedendosi costretto ad allargare la coalizione per mantenere il potere. I risultati provvisori del voto odierno, diffusi dalla televisione pubblica, mostrano infatti che l’Our Party di Manasseh Sogavare ha conquistato 12 seggi con altri sei ancora da assegnare, ma certo ben al di sotto della maggioranza sul totale di 50 seggi in cui è formato il Parlamento.
I negoziati che porteranno alla formazione della nuova coalizione governativa frutto delle elezioni nazionali saranno seguiti con attenzione da lontano, soprattutto da Pechino che ha rafforzato i legami nell’ultimo periodo con Honiara per il controllo del Pacifico meridionale. Sogavare ha firmato un patto di sicurezza con il dragone nel 2022 e ha supervisionato – sostenendola in prima persona – la rapida espansione degli interessi cinesi nell’arcipelago.
I suoi due principali partiti rivali – che contano su 12 seggi – hanno entrambi espresso il proposito di ridurre l’influenza della Cina, in caso di ingresso nell’esecutivo. Il resto dei seggi è suddiviso fra partiti minori e politici indipendenti dalle scelte imprevedibili. Molti di questi vengono definiti dagli abitanti delle isole “grasshopper” (cavallette) perché “saltano” da un partito e da un leader all’altro, cercando di vendere il proprio seggo – e sostegno – al miglior offerente.
Le elezioni hanno innescato momento di tensione in passato e anche in quest’occasione non sono mancati (contenuti) episodi di violenza. Infatti, nel fine settimana la polizia ha sedato a forza uno scontro fra due villaggi nell’isola di Malaita, divampato proprio per questioni elettorali. Un gruppo di uomini ha danneggiato una “fonte di acqua, l’edificio della chiesa e alcune case” in un villaggio vicino dopo che i voti non erano andati a loro favore. Nei prossimi giorni, i politici con interessi comuni inizieranno a riunirsi in “campi” con sede nei casinò e negli hotel di Honiara, cercando di formare una maggioranza di governo. Un processo che potrebbe richiedere giorni, se non settimane, al termine del quale emergerà il nome del nuovo primo ministro.
Situate 1.600 chilometri a nord-est dell’Australia, le Isole Salomone hanno una popolazione di circa 700mila abitanti, sparsi su sei isole principali: Choiseul, Guadalcanal, Makira, Malaita, Nuova Georgia e Santa Isabel. Il 17 aprile le votazioni si terranno dalle 7 alle 16. I 50 membri del nuovo parlamento, una volta creata una coalizione di governo, nomineranno il premier. Sogavare è salito al potere per la prima volta nel 2000 per 17 mesi. Ha ricoperto nuovamente il ruolo nel 2006 per 18 mesi, ed è poi stato eletto nel 2014, ma senza terminare il mandato di quattro anni a seguito di un voto di sfiducia. Nel 2021, quando sono scoppiate rivolte antigovernative, il premier è stato costretto a chiedere l’intervento delle forze di sicurezza australiane per ristabilire l’ordine.
Fonte : Asia