In appena tre mesi dall’inizio dell’anno, il Brasile ha superato il record storico annuale di morti per febbre dengue. All’8 aprile 2024 i decessi confermati sono 1.116, contro i 1.079 di tutto il 2023 che segnavano il record precedente, e ce ne sono altri 1.807 che stanno venendo verificati. I contagi hanno invece quasi superato i 3 milioni di casi confermati, circa un milione e mezzo in più rispetto al 2023 e quasi 6 volte in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
L’epidemia di dengue sta colpendo diversi paesi del mondo, ma sembra essere particolarmente grave in Sud America, dove l’Argentina ha già dichiarato l’emergenza sanitaria e il Brasile sta affrontando la diffusione più grave di sempre. La crescita dei contagi dipende principalmente dal clima sempre più caldo e umido, che aiuta le uova della zanzara Aedes aegypti, principale vettore del virus, a schiudersi più velocemente, aumentando la popolazione complessiva di zanzare e quindi i loro contatti con gli esseri umani.
A giugno 2023 l’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l’allarme per una possibile diffusione pandemica del virus e lo scorso febbraio l’Italia ha attivato nuovi controlli alle frontiere per monitorare gli arrivi e prevenire la diffusione del virus. I controlli riguardano merci, mezzi e persone in transito per aree aeroportuali e portuali, provenienti dai paesi in cui il rischio di contrarre la malattia è più frequente, come il Brasile, l’Argentina o il Bangladesh. Inoltre, l’istituto Spallanzani di Roma ha attivato un servizio di vaccinazione contro la dengue.
In base a quanto riporta il ministero della Salute del Brasile, i numeri record dovrebbero segnare il picco massimo di contagi e si starebbe già registrando un calo dei casi, soprattutto nelle otto regioni in cui l’epidemia ha avuto origine. Tuttavia, ci sono altre sette regioni in cui i casi sono ancora in aumento e altri 12 in cui i numeri stanno rimanendo stabili.
Fonte : Wired