In un mercato che spesso regala, d’estate e d’inverno, ripetuti colpi di scena ed operazioni difficilmente immaginabili, quella di David De Gea è una storia ascrivibile a pieno titolo nell’elenco delle stranezze. La presenza di diverse vecchie glorie nella cerchia degli svincolati – termine elegante per definire coloro i quali trentanni fa venivamo chiamati “disoccupati” – è a volte legata a vicende di giocatori che non si arrendono al passare del tempo, usciti dal grande giro ma comunque desiderosi di potersi mettere nuovamente in mostra, pur essendo coscienti di non poter fornire, soprattutto quantitativamente, lo stesso contributo di qualche anno fa. Per De Gea, la questione è parecchio differente, visto che di quella lista continua a farne parte con il titolo di…“campione” in carica nell’albo d’oro dei migliori portieri della Premier League, assegnatogli al termine della passata stagione.
Dopo oltre 500 gettoni con la casacca del Manchester United, che gli ha preferito Onana, per l’estremo difensore madrileno – che compirà a novembre 34 primavere – quello attuale sembra aver assunto i contorni di anno sabbatico, considerando che dopo la decisione di non allungare ulteriormente l’accordo con il suo club, le proposte per tornare subito tra i pali non sono mancate. Non solo in quella Premier che lo ha visto alzare sette trofei con i “Red Devils” nella dodici stagioni tutte vissute da protagonista, ma anche dalla Germania (si è parlato del Bayern Monaco) e dall’Arabia che ha sondato la possibilità di variare un po’ il suo faraonico mercato corteggiando anche un portiere, anziché sempre i soliti elementi da centrocampo in su.
Stando alle indiscrezioni, De Gea vorrebbe fare ritorno in quella Liga che lo ha lanciato diciottenne con la casacca dell’Atletico Madrid, campionato al quale era vicinissimo dopo l’infortunio che ha fermato il suo collega belga Courtois al Real, trasferimento però sfumato per la scelta dei “blancos” di puntare su Kepa prelevato in prestito dal Chelsea. E così, tra interessamenti per rilevare un club (si era parlato dell’Eldense, militante nel torneo cadetto iberico) ed un telefono che ogni tanto trilla, uno tar i pezzi pregiati del mercato – con all’attivo anche un Europeo ed un Mondiale da titolare con la nazionale delle Furie Rosse – continua a restare in vetrina. Magari in attesa di una proposta che lo riporti a lottare per qualche trofeo importante.
Fonte : Today