benzina, perché il prezzo torna a salire

Torna a salire il prezzo dei carburanti. L’8 aprile la benzina ha infatti raggiunto il picco massimo dal 19 ottobre, di fatto quasi il valore maggiore degli ultimi sei mesi. I valori elaborati da Quotidiano Energia in base alle comunicazioni effettuate all’Osserva prezzi del ministero delle Imprese e del Made in Italy dai gestori della penisola sono figli, secondo quanto osserva Il Sole 24 Ore, del rally del petrolio e dell’aumento delle quotazioni mondiali del prodotti raffinati.

In tale contesto, il prezzo medio praticato per la benzina in modalità self service è salito da 1,900 a 1,911 euro al litro. Le varie compagnie si muovono infatti da un minimo di 1,906 a un massimo di 1,928 euro al litro, mentre le no logo sono ferme a 1,897. Per quanto riguarda invece il diesel self, il prezzo medio praticato è salito dagli 1,803 euro della rilevazione precedente a quota 1,811 euro al litro.

L’allarme dei consumatori

L’aumento improvviso ha scatenato l’immediata preoccupazione delle associazioni dei consumatori. Per il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso, per esempio, considerando anche che “la soglia dei 2,5 euro al litro è stata già superata sulla A1 Milano-Napoli (venerdì 5 aprile) e sulla A21 Torino-Piacenza (sabato 6 aprile), con la benzina venduta in entrambi i casi a 2,539 euro al litro; 2,468 euro/litro sulla A4 Milano-Brescia sabato 6 aprile”, è in atto una “corsa dei carburanti che rischia di avere effetti pesanti sulle tasche degli italiani: oltre all’aumento dei costi di rifornimenti si rischia un effetto domino con rincari a cascata per i prezzi dei prodotti trasportati, a partire dagli alimentari, considerato che in Italia l’88% delle merce viaggia su gomma”.

Lancia lo stesso allarme il presidente dell’Unione nazionale consumatori Massimiliano Dona: “Il superamento della soglia di 1,9 euro per la benzina in modalità self – fa sapere – è una stangata di primavera della quale avremmo volentieri fatto a meno, un rialzo allarmante visto che rischia di riaccendere ulteriormente l’inflazione che già a marzo è schizzata all’1,3%, dal +0,8% di febbraio”.

Fonte : Wired