Virus B, ricoverato un uomo infettato dal morso di una scimmia

Si chiama Herpesvirus simiae, noto anche come virus B, ed è il patogeno che è stato appena trasmesso tramite un morso di una scimmia a un uomo residente ad Hong Kong. A riferirlo è stato il Centro per la protezione della salute (Chp) cinese, secondo cui l’uomo, dopo essere risultato positivo al virus è stato ricoverato in ospedale e si troverebbe ora in condizioni critiche nel reparto di terapia intensiva. Ma di che infezione si tratta esattamente?

Cos’è il virus B

Il virus B si trova naturalmente nelle urine, nelle feci e nella saliva delle scimmie, in particolare i macachi. In linea generale, quindi, la trasmissione agli esseri umani avviene tramite graffi o morsi da parte di un macaco infetto o se si entra in contatto con gli occhi, il naso o la bocca della scimmia. Finora, come sottolineano gli statunitensi Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), è stato documentato un singolo caso di contagio del virus B da persona a persona. La maggior parte delle persone, tuttavia, non entra in contatto con le scimmie, quindi il rischio di contrarre il virus B è molto basso. Basta pensare che dalla prima infezione negli esseri umani, documentata nel 1932, solo 50 persone in tutto il mondo sono risultate positive al virus. E di queste, ricordano i Cdc, 21 sono morte.

Sintomi e trattamento

Sebbene sia considerata rara negli esseri umani, l’infezione è piuttosto grave: può portare, infatti, a gravi danni cerebrali o al decesso se non si riceve un trattamento immediato. I primi segni della malattia, che compaiono entro un mese dalla ferita, sono tipicamente sintomi simil-influenzali: febbre e brividi, dolore muscolare, fatica e mal di testa. Possono comparire anche piccole vesciche nella ferita o nell’area del corpo che è entrata in contatto con la scimmia. Con il progredire dell’infezione possono presentarsi anche fiato corto, nausea e vomito e, man mano che il virus si diffonde provoca l’infiammazione (gonfiore) del cervello e del midollo spinale, che porta, a sua volta, a danni cerebrali e gravi danni al sistema nervoso e, infine, al decesso. Senza un trattamento tempestivo, il tasso di mortalità supera il 70%, anche se le probabilità di sopravvivenza sono notevolmente migliorate nel corso dei decenni grazie all’introduzione della terapia antivirale.

Il paziente cinese

Secondo le informazioni fornite dalla famiglia del paziente, l’uomo sarebbe stato morso da una scimmia mentre visitava il Kam Shan Country Park di Hong Kong alla fine di febbraio. Un mese dopo, il 21 marzo scorso, si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale Yan Chai con febbre e problemi cognitivi, e da allora si trova nel reparto di terapia intensiva. Attualmente, tuttavia, non si hanno ulteriori notizie ufficiali sullo stato di salute dell’uomo. Per ora, precisiamo, il virus B rimane una minaccia rara, anche se potrebbero essere necessari solo alcuni piccoli adattamenti per trasformarsi in qualcosa in grado di diffondersi con la stessa facilità dei suoi cugini herpesvirus.

Fonte : Wired