Woody Allen a tutto spiano su cancel culture, Hollywood e un nuovo film

Un colpo di fortuna di Woody Allen è finalmente uscito negli Stati Uniti, diverso tempo dopo la distribuzione in Europa, e in queste ore il famoso regista è tornato a parlare ai media americani per una campagna promozionale a dir poco atipica.

Negli ultimi anni, infatti, Woody Allen non ha avuto vita facile negli USA dopo essere stato (ri)tirato in ballo nel pieno delle proteste MeToo, vittima di cancel culture un tanto al chilo e proteste di femminismo estremo, improvvise rescissioni di contratti e blocco totale dei finanziamenti per i suoi nuovi ultimi film. In una nuova intervista con AirMail l’autore ha affrontato tutti questi argomenti, dallo stato dell’industria cinematografica alla cancel culture, passando per il suo misterioso prossimo film.

Il romanticismo del cinema è scomparso”, ha dichiarato. “Francamente, non mi importa se vengo distribuito in America o no perché, una volta che ho finito un film, semplicemente non lo seguo più. Neanche la distribuzione è più quella di una volta, se per questo. Adesso la distribuzione è di due settimane al cinema… E poi basta. Voglio dire, Io e Annie è rimasto nelle sale di New York per più di un anno. È tutto cambiato oggi, e in peggio, o comunque in un modo che non mi piace più.Per quanto riguarda il futuro, Woody Allen ha dichiarato di essere “indeciso a riguardo: non voglio dover andare per strada ad elemosinare i fondi per un nuovo film, la trovo un’enorme seccatura. Ma se qualcuno si presentasse da me e mi dicesse che vuole sostenere il film, allora lo prenderei seriamente in considerazione. Probabilmente non avrei la forza di volontà per dire di no, perché ho così tante idee”.

Altrove nella sua intervista con AirMail, l’autore ha parlato anche della possibilità di “cancellato” dalla società: “Molti mi chiedono un parere sulla cosiddetta cancel culture, ma la mia opinione in merito è sempre la stessa: e cioè che se stai per essere cancellato da una cultura, allora non dovresti voler far parte di quella cultura. Perché, diciamocelo, chi vuole far parte di questa cultura?“.

Fonte : Everyeye