Una nuova, potente bomba denominata “Fab.1500” in grado di provocare un cratere largo 15 metri: è l’ultima arma che la Russia avrebbe iniziato ad utilizzare contro l’Ucraina, mettendone in seria difficoltà le linee difensive. A riportarlo è la Cnn: il nuovo strumento bellico, definito “l’inferno” per i soldati ucraini, proverrebbe da un’arma di era sovietica convertita in una bomba planante, dal peso 1,5 tonnellate di cui la metà fatta da esplosivi ad alto potenziale.
Viene sganciata da caccia ad una distanza di 60-70 chilometri, fuori dalla portata della maggior parte delle difese aeree ucraine, sottolinea l’emittente statunitense. “Fab.1500” viene definita la versione economica ma comunque potente di un missile: “Offre una nuova e molto più distruttiva opzione” di attacco per molti jet russi, in grado di “aiutare i piloti a rimanere più lontani dalle difese nemiche”, spiega Joseph Trevithick, che ha scritto dello sviluppo della Fab-1500 per TheWarZone.
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Le Fab convertite, sottolinea Justin Bronk del Royal United Services Institute di Londra, citato da LaPresse, possono essere usate solo contro obiettivi fissi.
Le tracce dell’arma su Telegram
Della nuova bomba si è iniziato a parlare già lo scorso settembre, ma perlopiù da fonti militari russe legate, con molta probabilità, alla propaganda del Cremlino. Il canale Telegram ‘Fighterbomber’, considerato vicino all’esercito russo, riferiva che “dopo molti mesi di prove ed errori”, una Fab-1500 aveva colpito “con precisione” un bersaglio per la prima volta. A gennaio, il ministro russo della Difesa, Sergei Shoigu, è stato visto visitare l’impianto della Jsc Tactical Missiles Corporation, nella regione di Mosca, dove gli sono state mostrate alcune componenti sviluppate per la bomba. Al ministro sarebbe stata garantita una produzione 24 ore su 24, sette giorni su sette.
“La Russia produrrà il triplo delle munizioni di Usa e Ue insieme”
Se le informazioni relative alla nuova bomba vanno prese con cautela, arrivano direttamente dall’intelligence della Nato dati secondo cui, a breve, la Russia arriverà a produrre tre volte il numero di munizioni di quelle che Stati Uniti e Paesi europei riescono a mettere a disposizione di Kiev.
Al momento il comparto industriale bellico di Mosca produce 250mila munizioni di artiglieria al mese, ovvero circa 3 milioni l’anno. Numeri che, secondo la stima della Nato riferita dalla Cnn, arriveranno al loro picco massimo il prossimo anno.
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La capacità di produzione di Stati Uniti ed Europa messa insieme ammonta a circa 1,2 milioni di munizioni l’anno da inviare in supporto all’Ucraina. I militari russi dispiegati al fronte sparano 10mila proiettili di artiglieria al giorno, gli ucraini 2mila. Gli Stati Uniti hanno fissato l’obiettivo di 100mila munizioni al mese entro la fine del 2025 ma tale obiettivo è difficile da raggiungere con il pacchetto di aiuti per l’Ucraina in stallo al Congresso.
“Stiamo osservando una produzione di guerra. Il risultato della guerra in Ucraina dipende dalle armi in dotazione alle due parti”, spiega una fonte Nato citata dall’emittente americana. Va inoltre considerata l’importazione di munizioni provenienti dall’Iran e dalla Corea del Nord che ha inviato 6.700 container di munizioni. L’unica possibilità per colmare il divario, afferma la stessa fonte Nato, sembra essere quella del Defense Production Act, che offre alla Casa Bianca i poteri per ordinare alle aziende di produrre equipaggiamenti in tempi veloci in sostegno della difesa nazionale.
Fonte : Today