La politica sale sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles durante la cerimonia di premiazione dei 96esimi Oscar con il discorso di Mstyslav Chernov, il fotoreporter, regista, giornalista e corrispondente di guerra ucraino vincitore dell’Oscar per il Miglior Documentario con il film “20 Days in Mariupol” realizzato insieme a Michelle Mizner e Raney Aronson-Rath.
La polemica che ha dato il via agli Oscar 2024
Un momento molto intenso e molto forte quello che ha visto il reporter ucraino che ha portato a casa il primo Oscar della storia dell’Ucraina, lanciare un messaggio politico al mondo intero per chiedere, su un palco importante e internazionale come quello degli Oscar, di fermare la guerra che sta distruggendo il suo Paese.
“È il primo oscar per la storia dell’Uscraina – ha subito sottolineato Mstyslav Chernov -. Io vorrei non aver mai fatto questo film, vorrei essere in grado di scambiare questa statuetta con la pace per l’Ucraina. Vorrei chiederei ai russi di rilasciare gli ostaggi, ma non posso cambiare la storia, non posso cambiare il passato ma tutti assieme, noi possiamo fare in modo che questa storia venga raddrizzata e che la verità possa prevalere e che le persone di Mariupol e le persone che hanno dato la loro vita non vengano mai dimenticate”.
Un discorso che è stato ascoltato con molto interesse, rispetto e silenzio dal pubblico del Dolby Theatre che ha applaudito alle parole del giornalista e vincitore dell’Oscar che, ha consluso il suo discorso di ringraziamento con una bellissima metafora sul cinema e sulla vita: “Perché il cinema crea i ricordi e i ricordi creano la storia, quindi grazie all’Ucraina”.
Oscar 2024: tutti i vincitori e il riassunto della serata
Fonte : Today