Pnrr, perché metterà fine al pendolarismo di chi deve curarsi

“Un sistema sanitario che non cura la malattia, ma si prende cura della persona”. Descrive così Andrea Costa, già sottosegretario di Stato alla Salute ed oggi esperto del ministero, come sarà il Servizio sanitario nazionale dopo che si saranno conclusi i progetti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). “L’espressione che meglio rappresenta questo cambiamento – spiega Costa, che mercoledì 13 marzo sarà tra i protagonisti dell’edizione 2024 di Wired Health, l’evento di Wired dedicato all’innovazione nel settore della salute, in programma a Base Milano (via Bergognone 34) – è omogeneità delle cure. Certamente le regioni hanno le loro competenze, ma dobbiamo garantire che in ogni parte del paese ci siano equità e parità di accesso alle prestazioni”. Non si tratta solo di ridurre il pendolarismo sanitario: “Se pensiamo alla digitalizzazione, il governo ha affidato ad Agenas la creazione della piattaforma nazionale per la gestione del fascicolo sanitario elettronico.

Costa rassicura rispetto alle scadenze del Pnrr: “siamo perfettamente in linea”. Certo, qualche rimodulazione rispetto alle previsioni c’è stata. Ad esempio le case della salute sono scese da 1.350 ad almeno 1.038 a causa dell’inflazione, ma i cantieri stanno per partire. “In alcuni casi si tratta di nuove costruzioni, in altri di ristrutturazioni. E quelle non finanziate saranno realizzate con altri fondi”.

Sempre a proposito di rimodulazioni, è di qualche giorno fa la notizia dell’aumento di 750 milioni di euro dei fondi per la telemedicina e l’assistenza domiciliare. La prima, sottolinea Costa, “ci permette di colmare quel problema di disomogeneità territoriale di cui parlavo. E, se pensiamo alla gestione delle cronicità, rappresenterà una maniera efficiente di prendere in carico i pazienti affetti da queste patologie”. Per quanto riguarda la seconda, “dal momento che uno degli obiettivi del Pnrr è quello di avere nella casa il primo luogo di cura, dobbiamo potenziare l’assistenza domiciliare. Uno strumento che consentirà anche di decongestionare la rete ospedaliera”.

Altro grande tema, quello della prevenzione. “Dobbiamo essere consapevoli che quanto investiamo oggi in termini di prevenzione si traduce in un miglioramento di qualità della vita e in un risparmio per il sistema sanitario in futuro”, sottolinea Costa. Un esempio? L’obesità, “una patologia che ne porta dietro altre, dal diabete alle problematiche di natura cardiovascolare”. E per contrastare la quale occorre promuovere corretti stili di vita e sane abitudini alimentari.

Fonte : Wired