Reddit verso l’Ipo, cosa sappiamo

Reddit si avvicina sempre più al lancio della sua offerta pubblica iniziale (Ipo) alla borsa di New York. Come riporta infatti il Financial Times, la piattaforma social fondata a Medford nel 2005 dovrebbe fissare il prezzo il prossimo 20 marzo, per far partire le negoziazioni il giorno successivo. E intanto è al lavoro per assicurarsi un investitore di riferimento utilizzando come armi di attrazione principale un’attività pubblicitaria in rapida crescita e la promessa di ricavi dalla vendita dei dati di cui dispone.

Nel dettaglio, l’obiettivo della società potrebbe essere quello di arrivare a una quotazione compresa tra i 31 e i 34 dollari per azione, che complessivamente si tradurrebbero in un valore potenziale di 6,5 miliardi di dollari. Tale cifra sarebbe decisamente inferiore rispetto ai 10 miliardi raggiunti nel 2021 con l’ultima valutazione privata, ma sarebbe giustificata da un mercato delle Ipo che negli Stati Uniti è in depressione da circa due anni, tanto da aver costretto le aziende recentemente quotatesi a offrire sconti di valutazione rispetto alle competitor già presenti in borsa.

Per la borsa di New York, quella di Reddit rappresenta la quotazione tecnologica di maggior profilo dalla fine del boom delle Ipo del 2020 e del 2021. La piattaforma ha preferito questa strada rispetto al Nasdaq, nonostante quest’ultimo si sia guadagnato da tempo la reputazione di sede preferita per i colossi tech. Tuttavia la borsa di New York rappresenta una nicchia spesso privilegiata per le società proprietarie di social media.

Nel 2023 Reddit ha effettuato vendite per 800 milioni di dollari, provenienti in gran parte dalla pubblicità. In questo senso, agli investitori la società spiegherà che sta modulando un’attività commerciale simile a quella di Pinterest, ovvero non raccogliendo molti dati personali dai propri utenti, ma indirizzando piuttosto la pubblicità in base agli interessi da loro manifestati. Reddit ha inoltre intenzione di concedere i dati degli utenti in licenza a società di intelligenza artificiale che cercano di addestrare i loro modelli linguistici di grandi dimensioni (Llm). A tal proposito, ha già stretto peraltro con Google un accordo da circa 60 milioni di dollari all’anno.

Fonte : Wired