Da anni la scrofa soffriva di artrite reumatoide, in un post su Instagram la proprietaria ha annunciato il decesso: “La sua eredità ispirerà un mondo più gentile e sostenibile per tutti”.
Per l’ultima volta ha intinto il naso nel succo di barbabietola rossa per firmare il suo quadro “Standig Ovation”. Pigcasso, la scrofa pittrice, dopo una lunga malattia è morta. Joanne Lefson, proprietaria e attivista, ha annunciato la scomparsa: “C’è molta tristezza, è stata una figura così ispiratrice per il benessere degli animali, vogliamo celebrare la sua vita”. Pigcasso, il gioco di parole è quasi didascalico, è stata salvata dal macello nel 2016 e con l’aiuto di Lefson ha cominciato a dipingere, i suoi quadri sono stati venduti per un totale di un milione di dollari.
“Pigcasso sarebbe diventato un pezzo di pancetta entro i 6 mesi di età. Invece, è stata salvata ed è risorta per ispirare milioni di persone a riconsiderare ciò che mangiano attraverso il suo straordinario talento“, ha aggiunto Lefson. Pigcasso negli ultimi anni ha cominciato a soffrire di artrite reumatoide, le sue condizioni fisiche sono peggiorate rapidamente a settembre 2023.
La storia di Pigcasso
La scrofa è nata nel 2016 in un allevamento di suini di Winelands del Western Cape, in Sudafrica. Lefson l’ha salvata dal macello e portata alla Farm Sanctuary SA di Franschhoek, l’organizzazione senza scopo di lucro fondata da Lefson. Non appena è entrata ha distrutto tutto, tranne un set di pennelli, “ed è così che è nata l’idea”, ha raccontato Lefson. “Mi aveva incuriosito questo suo interesse per i pennelli e ho pensato che fosse un segno“.
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Lefson ha insegnato a Pigcasso a dipingere, utilizzando sia in naso, sia un pennello su misura, ha acquistato anche vernici atossiche adatte ai bambini per realizzare i dipinti. “I momenti più intriganti sono stati quelli in cui creava forme incredibili da sola, un cuore, un’iniziale, un numero, e io la fermavo, chiedendomi come avrei potuto aiutarla o spingerla a realizzare nuove opere”, ha raccontato l’attivista.
Il successo delle opere
La scrofa che dipinge ha successo, è stata la prima artista non umana a esporre una mostra d’arte, e nel 2019 ha ispirato l’edizione limitata dell’orologio Flying Pig di Swatch. Non solo, come spiega Lefson, tutti i suoi quadri sono stati venduti per un totale di un milione di dollari. “Nel 2021, Pigcasso ha fatto notizia a livello internazionale quando ha venduto “WILD AND FREE” a un acquirente tedesco per 20.000 sterline“, ha sottolineato l’attivista. “È un record, non era mai stata venduta a un prezzo così alto un’opera d’arte dipinta da un animale.”
Il quadri dipinti dalla scrofa
I quadri di Pigcasso sono stati esposti nei Paesi Bassi, in Germania, Francia, Cina e Regno Unito. I dipinti sono stati classificati come espressionismo astratto, anche se sono lontani dalle opere di Isamu Noguchi, Jackson Pollock, Robert Motherwell, e Mark Rothko. I tre quadri più celebri sono “Peacock”, “Snowman” e “Mouse” venduti per 5.000 dollari ciascuno nel 2021.
Pigcasso ha anche realizzato un dipinto del principe Harry, comprato da un acquirente spagnolo a 3.000 dollari. Tutti i proventi sono stati devoluti all’organizzazione no profit “Farm Sanctuary SA”, che Lefson ha fondato nel 2016 per contrastare gli allevamenti intensivi e promuovere il benessere degli animali.
La malattia di Pigcasso
Da anni la scrofa soffriva di artrite reumatoide. “A inizio ottobre, entrambe le sue zampe posteriori sono diventate zoppe a causa della calcificazione della parte inferiore della colonna vertebrale aggravata dall’artrite”, ha raccontato Lefson. “La sua era una condizione incurabile direttamente collegate alle manipolazioni e alle modifiche a cui sono sottoposti gli animali da allevamento negli odierni allevamenti intensivi industrializzati“.
Lefson ha poi aggiunto:”La sua eredità continua attraverso il santuario e la nostra missione di ispirare un mondo più gentile e sostenibile per tutti”.
Fonte : Fanpage