Ora Calenda apre al “campo largo” (e anche al dialogo con Conte)

Ora Carlo Calenda apre al dialogo con Giuseppe Conte. E punta a entrare nel “campo largo”. “Alle Regionali correre da soli, pur con un progetto come è successo in Sardegna e in Lombardia con Letizia Moratti non è fattibile e non lo faremo più” ha ammesso il leder di Azione all’Huffington Post. “Perché per un candidato terzo – nonostante l’8% in Sardegna e il 10% in Lombardia non siano da buttare – sono improponibili. Anche per questo in Abruzzo siamo all’interno di una coalizione larga, con un candidato di grande competenza, per il quale ci stiamo spendendo molto. Stiamo facendo un ragionamento anche in Basilicata, solo che lì non si capisce niente”.

Il dialogo con Giuseppe Conte, con cui Calenda si è più volte scontrato, è inevitabile. “Alle regionali è impossibile fare altrimenti”, ma “non a tutti i costi”. Certo, se parliamo di elezioni nazionali il discorso cambia. E lì il leader di Azione non intende scendere a patti. Di sicuro però, dopo la vittoria di Todde, la sua linea si è ammorbidita. “Il crollo tutto interno della destra è un buon segnale per il Paese”, ha detto a caldo Calenda, e i risultati del voto sono “una lezione di cui terremo conto”.

Un’apertura che Elly Schlein non ha lasciato cadere nel vuoto. La disponibilità di Azione al dialogo è una bella notizia? “Assolutamente sì”, ha risposto la segretaria dem parlando a Tagadà, su La7. “Se ci concentriamo sulle cose da fare insieme troviamo l’accordo. E siamo più forti perché siamo d’accordo sulle idee e non sulle poltrone da spartire come questo governo di Giorgia Meloni”. 

Chi si tira fuori è invece Matteo Renzi. In Sardegna, ha detto l’ex premier, “c’è una vittoria oggettiva dell’alleanza Pd-5Stelle, ma “c’è una vittoria oggettiva dell’asse Pd-5Stelle che credo che adesso si rafforzerà moltissimo”.  “Questa – ha aggiunto – per noi è un’ottima notizia, perché apre uno spazio per chi non vuole l’Italia dei manganelli della destra e non vuole l’Italia dei sussidi del Movimento 5 Stelle, perché il Pd si grillizza, la destra si estremizza, questo per le europee è uno spazio straordinario al centro”.

Fonte : Today