Macron apre a truppe europee in Ucraina, Mosca: “Inizierebbe conflitto con la Nato”

Emmanuel Macron ha aperto alla possibilità di inviare truppe europee in Ucraina per aiutare il Paese governato da Volodymyr Zelensky a vincere la guerra contro la Russia di Vladimir Putin, facendo temere una potenziale escalation della guerra. Parlando in una conferenza stampa dopo aver ospitato a Parigi un vertice per discutere del conflitto ieri (lunedì 26 febbraio), il presidente francese ha detto che, sebbene lui e gli altri 21 leader europei presenti non fossero d’accordo sull’invio di personale militare (“Non c’è consenso in questa fase per inviare truppe sul terreno”, ha dichiarato), la prospettiva è stata discussa apertamente. “Non bisogna escludere nulla”, ha affermato, garantendo: “Faremo tutto il possibile per impedire alla Russia di vincere questa guerra”. “Siamo in un momento critico di questo conflitto che ci impone di prendere l’iniziativa”, ha detto Macron.

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“Il fatto stesso di discutere della possibilità di inviare in Ucraina alcuni contingenti dei Paesi della Nato è un nuovo elemento molto importante”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Pesko. Alla domanda dei giornalisti sui rischi se i membri della Nato inviassero le loro truppe a combattere in Ucraina, Peskov ha risposto: “In questo caso, dovremmo parlare non della probabilità, ma dell’inevitabilità” di un conflitto diretto, sostenendo che l’Occidente dovrebbe chiedersi se un tale scenario sia nell’interesse dei propri Paesi e dei propri popoli.

Gli alleati prendono le distanze

Le parole di ieri di Macron hanno scatenato una serie di prese di distanza da parte di nazioni europee e degli Stati Uniti. “Si è discusso del fatto che ciò che è stato concordato fin dall’inizio tra di noi vale anche per il futuro, vale a dire che non ci saranno truppe di terra, né soldati sul territorio ucraino inviati dai Paesi europei o dagli Stati della Nato”, ha assicurato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, parlando del vertice di ieri. Il sostegno a Kiev “non prevede la presenza sul territorio ucraino di truppe di Stati europei o della Nato”, ha sottolineato il governo italiano, il cui ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha invitato alla “grande cautela” su questo tema, perché “non dobbiamo sembrare in guerra con la Russia”.

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Interrogati sui commenti di Macron, il primo ministro ceco Petr Fiala e il suo omologo polacco Donald Tusk hanno dichiarato che l’opzione delle truppe non è stata presa in considerazione dai loro governi. “Sono convinto che dovremmo sviluppare i percorsi di sostegno che abbiamo intrapreso dopo l’aggressione della Russia”, ha dichiarato Fiala a una conferenza stampa insieme a Tusk durante un incontro a Praga, ma precisando: “Credo che non sia necessario aprire altri metodi o vie”. “La Polonia non intende inviare le proprie truppe nel territorio dell’Ucraina”, ha tagliato corto Tusk.

Usa e Regno Unito: nessun dispiegamento

“Siamo a conoscenza delle dichiarazioni pubbliche di alcuni Stati membri secondo cui si potrebbe considerare l’invio di truppe di terra in Ucraina”, ma “questo non è stato discusso a livello Ue”, ha assicurato il portavoce per la Politica estera di Bruxelles, Peter Stano. Il Regno Unito non sta pianificando un “dispiegamento su larga scala” di truppe in Ucraina in aggiunta al “piccolo numero” di persone già presenti, ha dichiarato martedì Downing Street.

Un portavoce del premier britannico Rishi Sunak, ha affermato che “un piccolo numero” di persone inviate da Londra sono già sul posto “per sostenere le forze armate ucraine, in particolare in termini di formazione medica”, aggiungendo: “Non stiamo pianificando un dispiegamento su larga scala”. Anche un funzionario della Casa Bianca ha detto alla Reuters che gli Stati Uniti non hanno intenzione di inviare truppe per combattere in Ucraina e che non c’è nemmeno l’intenzione di inviare truppe della Nato.

Il chiarimento

Per chiarire le osservazioni di Macron, e ridurre le tensioni, il ministro degli Esteri francese Stephane Sejourne, parlando in Parlamento, ha affermato che il presidente aveva in mente l’invio di truppe per compiti specifici, come l’assistenza allo sminamento, la produzione di armi in loco e la difesa informatica. Questo “potrebbe richiedere una presenza militare sul territorio ucraino, senza superare la soglia dei combattimenti”, ha precisato. Il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsberg, ha invece accolto con favore la spinta di Macron. “Tempi come questi richiedono una leadership politica, l’ambizione e il coraggio di pensare fuori dagli schemi”, ha dichiarato in un post su X.

Fonte : Today