Il generale Roberto Vannacci è sotto inchiesta per peculato e truffa, dopo un’ispezione del ministero della Difesa sul periodo in cui ha ricoperto l’incarico di addetto militare a Mosca. La notizia viene data oggi dal Corriere della Sera, in un articolo firmato da Fiorenza Sarzanini. L’ispezione ministeriale sul generale Vannacci si è conclusa con “almeno tre contestazioni”, si legge: indennità di servizio per i familiari percepite illecitamente, spese per benefit legate all’auto di servizio e rimborsi per l’organizzazione di eventi e cene che poi non si sarebbero concretizzati.
La relazione è stata già trasmessa alla magistratura e la procura militare procede per peculato e truffa, scrive il Corriere. L’informativa finale evidenzia “criticità, anomalie e danni erariali nelle autocertificazioni e richieste di rimborso depositate”, che secondo gli ispettori “devono essere valutate dall’autorità giudiziaria”.
Di una possibile inchiesta che riguarda la sua attività presso l’ambasciata italiana a Mosca si parla dal dicembre scorso. Vannacci aveva commentato quelle indiscrezioni parlando di “una porcheria giornalistica”. L’incarico di Roberto Vannacci in Russia è cominciato il 7 febbraio del 2021 ed è terminato il 18 maggio 2022, quando Mosca decretò l’espulsione di diplomatici e militari italiani per rispondere a una scelta analoga di Mario Draghi. Le verifiche sono durate dieci giorni, dal 20 novembre al primo dicembre 2023, e riguardano la gestione amministrativa dell’ultimo quinquennio.
La prima questione sollevata dagli ispettori ministeriali nella relazione sul generale Vannacci trasmessa alla magistratura riguarderebbe le autocertificazioni per le quali il militare ha percepito l’indennità di servizio all’estero, che viene attribuita in base all’effettiva presenza dei familiari a carico nella sede di servizio estera. I soldi sono stati versati, ma sarebbero emerse incongruenze tra le dichiarazioni del generale e i dati riscontrati sui passaporti della moglie e delle figlie, che non coinciderebbero con quelle delle richieste di rimborso. Insomma, gli ispettori contestano il fatto che la moglie e le figlie di Vannacci fossero effettivamente con lui in Russia.
Poi ci sono le feste e le cene. “Anche in questo caso Vannacci ha presentato l’elenco delle spese sostenute ma l’indagine ha evidenziato anomalie che secondo gli ispettori devono essere valutate dai magistrati”, scrive Fiorenza Sarzanini. Infine c’è l’auto di servizio, una Bmw. Ci sarebbe un possibile danno erariale per il suo uso: “Sono 9mila euro che sarebbero stati spesi senza giustificazione”.
Fonte : Today