Nel gennaio 2021, una bizzarra teoria del complotto inizia a farsi largo. Sorta inizialmente in un oscuro forum, questa teoria sostiene che internet per come la conosciamo – popolato da contenuti creati da esseri umani – sia morta tra il 2016 e il 2017.
La teoria del complotto
Non è che sia stato ucciso di colpo, ma i contenuti generati dagli utenti sarebbero stati gradualmente spodestati da una valanga di materiale fasullo. Non è un caso che questa teoria, che si è fatta largo anche su Reddit e su YouTube, individui la “morte di internet” attorno al 2016. È proprio in quel periodo, infatti, che il grande pubblico ha iniziato ad avere dimestichezza con l’operato delle cosiddette fabbriche di troll (che cercavano di influenzare l’opinione pubblica anche attraverso il massiccio ricorso di bot), con l’impatto potenziale delle fake news e anche con i video manipolati tramite la tecnologia dei deep fake.
La “dead internet theory” (com’è nota in lingua inglese) si spinge però molto più in là, sostenendo che un esercito di intelligenze artificiali progettate proprio a questo scopo sia ormai l’unico responsabile dei contenuti presenti online. Il tutto sarebbe parte di un enorme piano di propaganda governativa, volto – come già con lo scie chimiche e il 5G – ad annebbiare il cervello della popolazione e renderlo più controllabile.
Le prove di questa cospirazione sarebbero i post tutti uguali che si ripetono su internet (pensate alla marea di “dimmi che sei di Milano senza dirmi che sei di Milano”, o simili), i politici che sui social ripetono in massa, parola per parola, quanto già detto dai colleghi di partito o i vari trend virali che spronano gli utenti a pubblicare contenuti estremamente simili tra loro.
Molto più ragionevolmente la ragione di tutto ciò non va ricercata in un complotto governativo, ma nella spinta all’omogeneizzazione provocata dai social. Insomma, nonostante la moltiplicazione dei bot che diffondono contenuti creati automaticamente, la teoria sulla morte di internet rappresenta l’ennesima assurdità partorita sul web. O forse sarebbe meglio dire che rappresentava un’assurdità, perché negli ultimi mesi questa teoria complottista si sta rivelando sempre più simile a una profezia.
Contenuti generati dall’AI
Per quanto non si tratti di un’oscura trama dei soliti “poteri forti” che agitano i sonni dei complottisti, è innegabile che negli ultimi mesi i contenuti automatici generati dalle intelligenze artificiali – e in particolar modo dai large language model in stile ChatGpt – abbiano iniziato a diffondersi in maniera incontrollata. Peggio ancora: questi contenuti stanno cannibalizzando il web, dando vita a un circolo vizioso che potrebbe, col tempo, effettivamente uccidere la rete, seppellendo i contenuti creati dagli esseri umani sotto una marea di materiale artificiale e addirittura disincentivando la creazione di contenuti originali di ogni tipo.
Fonte : Wired