Gene Simmons, bassista e fondatore dei KISS, ha raccontato di essersi sballato una sola volta nella sua vita e involontariamente. Forse i fan più accaniti del “Demone” dei KISS avranno già sentito questa storia, ma per chi non la conoscesse, Gene e suo figlio Nick l’hanno raccontata nell’ultimo episodio del podcast “Your Mom’s House with Christina P. and Tom Segura”.
“Non mi sono mai ubriaco o drogato in vita mia” ha detto Gene nel podcast. E suo figlio ha immediatamente aggiunto: “Beh, c’è la storia di quell’incidente. Possiamo raccontare la storia dei brownies?”
Nick ha continuato: “È così lontano dal mondo della droga che non sapeva nemmeno che si potessero fare dei dolci con la cannabis. Non ne aveva idea. Così, prima che io nascessi e che incontrasse mia madre, era nel backstage e qualcuno aveva cucinato una teglia di brownies speciali. E lui non aveva idea che esistessero questo genere di cose, così senza esitazione ne mangiò sei. Per favore, descrivi le allucinazioni che hai avuto papà. Me l’hai raccontato un paio di volte. È la mia storia preferita.”
“Ma chi fa una cosa simile? Hai rovinato della cioccolata!” Ha commentato Gene prima di iniziare il racconto. “In effetti la sua droga è la cioccolata” ha aggiunto Nick.
“Non mi era mai successa una cosa simile in vita mia, né mi è mai ricapitata. Non ero preparato. Insomma, c’era questa stanza piena di persone che stavano festeggiando, avevamo fatto una sorta di record a Detroit… era il 1976. La stanza è piena, ed io vedo una pila di brownies. E io impazzisco. Tutti erano lì a dire di fumare, fare roba, ma io volevo solo un po’ di dolce” ha raccontato il fondatore dei KISS, “il fatto che fosse servito nella stanza da una bella ragazza ha fatto il resto. Ogni volta che lei passava io gliene chiedevo un altro. Poi la seguivo e continuavo a chiedere dei brownies, e continuavo a mangiarne, ne avrò mangiati sei”.
“Poi la stanza ha iniziato a diventare più grande, e la mia testa più piccola…fino a diventare della grandezza di un’oliva” ha aggiunto Gene Simmons, “Mi ricordo che spalancavo gli occhi il più possibile così che le persone pensassero che fossi normale. E man mano che muovevo le mani allontanandole da me, invece di farsi più piccole si facevano sempre più grandi, come quelle dei cartoni animati. Diventò tutto enorme”.
“Per fortuna c’era una ragazza lì”, ha continuato Gene riferendosi a Jaan Uhelszki, la co-fondatrice del magazine Creem che scrisse di questa storia nel 2019. Lei scrisse che si trattava del 1974 e che Gene mangiò tre brownies: “Ha scritto anche di questa storia. Era l’editor del magazine Creem. Così mi prese e mi portò nella limousine. E ad ogni passo che facevo mi sembrava di avere questi piedi enormi… parlavo ad alta voce, perché non pensavo che potesse sentirmi, dato che sentivo piccola anche la mia voce”.
“Andammo nella limousine e io avevo una grande paura a muovermi o di fare qualsiasi altra cosa, in più mi venne una gran sete… così ci fermammo in un isolato a qualche centinaio di metri da lì, e lei mi portò in locale a bere qualcosa. Il locale era pieno di gente del vicinato che era lì a prendere qualcosa da mangiare dopo il concerto. io ero vestito di pelle e tutti si girarono a guardarmi… pensai che lo stessero facendo perché vedevano la mia testa minuscola. Così cercai di sembrare più grosso. Andai verso il bancone e quando mi chiesero cosa volevo urlai ‘Posso avere un bicchiere di latte?!’ Così tornammo in hotel, lei tirò fuori la mia chiave, e io provai a infilarla nella toppa, ma la vedevo enorme”
Gene ha aggiunto: “Il motivo per cui non ho mai voluto sballarmi o bere è mia madre”, parlando di Flòra “Florence” Klein, una sopravvissuta all’olocausto, “Era in un campo di concentramento quando aveva 14 anni. E non ho mai voluto spezzarle il cuore. Ho sempre saputo di non volerla deludere, aveva già vissuto abbastanza disgrazie. Così non ho mai fumato sigarette, non mi sono mai drogato, non mi sono mai ubriacato”.
Fonte : Virgin Radio