Scimmie, il piano per costruire un allevamento di 30mila cavie

Negli Stati Uniti un’azienda vuole costruire una struttura in grado di ospitare fino a 30mila scimmie per la ricerca scientifica, con l’obiettivo di risolvere il problema della carenza di animali da laboratorio nel paese e garantire prezzi più accessibili. Come prevedibile, il progetto di Safer human medicine (Shm) non ha però lasciato indifferenti gli attivisti, gli scienziati e i residenti di Bainbridge, in Georgia, la piccola città scelta per ospitare il complesso.

Bainbridge è una cittadina rurale nel sud-est della Georgia con una popolazione di appena 14mila abitanti. L’enorme centro di Shm occuperà 80 ettari, ospitando un numero di macachi cinomolgi (Macaca fascicularis) che supererà di oltre il doppio quello dei residenti. Gli animali saranno allevati e tenuti in condizioni ottimali, per poi essere venduti a università o centri di ricerca per la sperimentazione.

Il mercato delle cavie

Safer human medicine è stata fondata nel 2023 da ex dirigenti di altre aziende che procurano animali da ricerca a terzi. Nel caso delle scimmie, i ricercatori spesso si affidano a enti esterni a causa del costo elevato e della lentezza nella riproduzione degli animali. Secondo le stime negli Stati Uniti vengono utilizzati fino a 70mila esemplari a scopi di ricerca ogni anno, di cui più della metà provenienti dalla Cina.

Gli scienziati ritengono che una struttura nazionale in grado di allevare le scimmie potrebbe regolarizzare il prezzo degli animali-cavia negli Stati Uniti. Come riporta Science, se fino a pochi anni fa acquistare un singolo esemplare costava 7000 dollari, oggi ne servono 20mila.

Abbiamo pensato che sarebbe stato davvero un bene per la ricerca se qualcuno fosse riuscito a sviluppare una capacità nazionale per rendere disponibili i primati ai ricercatori statunitensi. Vogliamo procurarci animali di ottima qualità, portarli negli Stati Uniti e iniziare a sviluppare delle colonie“, ha dichiarato alla rivista scientifica David Johst, presidente di Shm.

Le proteste di abitanti e attivisti

La risposta delle organizzazioni per la protezione degli animali non si è fatta attendere. La Peta sta già sostenendo gli abitanti di Bainbridge che vogliono fermare quello che presumibilmente sarà il più grande centro per l’allevamento di scimmie a scopi scientifici degli Stati Uniti. La no-profit non vede di buon occhio il progetto, che ha definito “una struttura che importerà, alleverà e stoccherà scimmie destinate a essere avvelenate, mutilate e uccise in inutili esperimenti di laboratorio, con il rischio di diffondere malattie infettive e degradare l’ambiente“.

Il nuovo maxi allevamento di Shm sorgerebbe a soli 400 metri di distanza dai primi residenti. Anche se sono in corso colloqui tra i rappresentanti dell’azienda e le autorità locali, per il momento non sono stati presentati piani di mitigazione o relazioni sull’impatto del progetto. Shm riferisce che il suo centro di allevamento creerà circa 300 posti di lavoro, con benefici economici per tutta la comunità.

I timori principali riguardano però la salute delle scimmie e la capacità di Shm di portare avanti un modello di allevamento etico. L’azienda sta cercando di placare le preoccupazioni dei gruppi animalisti e degli abitanti: “Gli animali saranno alloggiati in gruppi, in modo che possano interagire e giocare tra loro. Forniremo loro giocattoli, opportunità per procurarsi il cibo da soli e altre forme di arricchimento. Integreremo la loro dieta con prodotti freschi dalle comunità locali. Il benessere dei nostri animali sarà sempre al primo posto e daremo loro l’attenzione che meritano“, ha dichiarato Shm in una lettera aperta.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.

Fonte : Wired