Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
La nostra redazione riceve lettere e testimonianze relative a storie che riguardano il mondo del lavoro. Decidiamo di pubblicarle non per dare un’immagine romantica del sacrificio, ma per spingere a una riflessione sulle condizioni e sulla grande disparità nell’accesso a servizi essenziali. Invitiamo i nostri lettori a scriverci le loro storie cliccando qui.
La lettera che segue la firma una donna di 58 anni che ha deciso di scrivere alla nostra redazione dopo aver letto la storia di un’altra donna, poco più giovane di lei, che abbiamo raccontato qualche giorno fa. Quella della 53enne era la storia di una persona che diceva di aver perso il lavoro ormai più di dieci anni fa: il negozio nel quale lavorava è stato venduto e lei è rimasta senza impiego. E ci raccontava che da allora, nonostante i suoi sforzi, non ha trovato un nuovo lavoro dignitoso. La donna che ci scrive oggi racconta una storia molto simile: dice di essere una persona che ha delle competenze, ma che non riesce a trovare una strada per lavorare. “Sono troppo giovane per andare in pensione e troppo vecchia per il mondo del lavoro”.
Leggi anche
La lettera a Fanpage.it
Ho letto la storia della signora di 53 anni che è rimasta senza lavoro e ho visto me stessa. Io di anni ne ho 58, troppo giovane per andare in pensione e troppo vecchia per il mondo del lavoro.
Eppure sono una persona piacevole, una persona che sa lavorare, parlare, chattare, fatturare, scrivere una lettera, che conosce Word, Excel, programmi vari gestionali. Mi domando cosa cerca chi offre lavoro. Non ho ricevuto neppure una chiamata per un colloquio conoscitivo.
La mia esperienza lavorativa è iniziata a 23 anni come impiegata in una ditta multinazionale. A 49 anni sono stata licenziata per riorganizzazione aziendale. I più vecchi, lavorativamente parlando, sono stati mandati a casa. Entro in Naspi, cerco qualsiasi tipo di lavoro, prendo l’HACCP per vedere se cambiando settore riesco a trovare qualcosa.
Entro come addetta mensa nelle scuole, lavoro tramite agenzia interinale ma a poche ore. Oltre a questo trovo da pulire una banca. L’azienda per la quale lavoro come addetta mensa promette assunzione ma non arriva. Inizio a lavorare come impiegata in una autofficina, anche qui mi fanno promesse ma il contratto è a tempo determinato. Finisco il lavoro come badante.
Trovo lavoro di pulizie in un ristorante, a nero. A volte mi chiamano per fare la lavapiatti. In mezzo a tutto questo caos lavorativo, ho un figlio da crescere. Entro in una ditta di pulizie condominiali dove resto per 2 anni: poi lascio questo lavoro perché ne trovo uno da impiegata in una ditta che vende auto usate, con la promessa di un contratto a tempo indeterminato. Ma neppure questo contratto arriva, anzi vengo portata da full a parte time e mi accorgo delle anomalie sul contratto e sulle buste paga.
Mi rivolgo ai sindacati, procedo con la vertenza. Ovviamente sono sempre in cerca di lavoro. Ne trovo uno sottopagato. Continuo a inviare cv e vengo contattata per un lavoro di segreteria. Ma anche questo finisce presto.
Adesso sono nuovamente in Naspi, è un calvario perché nessuno mi chiama. Mi sono iscritta a un corso per addetta amministrativa e contabile che ancora non parte perché non ha raggiunto il numero di 8 iscritti. Mi trovo nel limbo. Purtroppo io non ho la facoltà di poter tornare indietro ai miei 30 anni ma oggi i miei 58 anni sono tutti di conoscenza ed esperienza. Ma penso che ho ancora molto da offrire, in tutti i sensi.
Fonte : Fanpage