Non è la prima volta che le voragini si presentano sulle nostre strade: mercoledì mattina, attorno alle 5, nel quartiere collinare del Vomero a Napoli, se n’è aperta una con un diametro di alcuni metri che ha inghiottito parte della strada, e trascinando con sé un albero e due veicoli. Fortunatamente, le persone coinvolte nell’incidente hanno riportato solo ferite lievi. Tuttavia, l’evento ha causato notevoli disagi e ha richiesto un’immediata risposta da parte delle autorità locali.
Le cause delle voragini, o doline, possono essere molteplici. Oltre alle condizioni geologiche locali, che rendono alcune aree più suscettibili di altre, ci sono diversi processi naturali che possono contribuire alla formazione di una voragine, in alcuni casi anche indotti dall’uomo. Vediamo quali sono.
Perché si creano le voragini?
Le doline di sprofondamento, (in inglese sinkhole) si formano principalmente quando l’acqua piovana, che è naturalmente acida, erode lentamente la roccia sottostante. Questo fenomeno è particolarmente comune nei terreni carsici – o vulcanici come nel caso di Napoli – dove la roccia è facilmente erodibile, come per il calcare o la dolomite. Anche i minerali come il sale e il gesso possono contribuire alla formazione di doline. Le acque sotterranee, infiltrandosi nelle fessure della roccia, possono creare cavità sotterranee che alla fine portano al cedimento del terreno soprastante. Queste cavità possono raccogliere particelle di terreno, aumentando le dimensioni delle voragini e contribuendo al rischio di cedimento del terreno.
In contesti urbani, un’altra causa comune di cedimento del terreno è rappresentata dalla rottura delle vecchie tubature, che possono causare perdite d’acqua significative sottoterra. L’erosione del terreno provocata da queste perdite può, con il tempo, portare al collasso delle strade soprastanti. L’Istituto Geologico dichiara che i danni noti causati da tali eventi ammonta a circa 300 milioni di dollari (circa 285 milioni di euro) all’anno. Gran parte di questi danni riguardano autostrade, altre infrastrutture stradali ed edifici.
Quali sono le zone a rischio?
Nelle aree, come Napoli, dove il terreno è caratterizzato da accumuli di materiale vulcanico, il rischio di formazione di doline è particolarmente elevato. Anche in Florida, negli Stati Uniti è il rischio è alto per via del suo terreno sabbioso che si trova sopra uno strato di calcare dalla struttura simile a quella di un gruviera. Tuttavia, anche in altre parti del mondo, come il Mar Morto o la penisola dello Yucatan in Messico, le doline sono un fenomeno molto comune.
Tipi di voragini
Esistono due tipi principali di sinkhole: quelli di subsidenza della copertura, che si sviluppano lentamente nel corso del tempo, e quelli di collasso della copertura, che possono verificarsi improvvisamente in poche ore. Entrambi possono essere innescati da cambiamenti nell’ambiente circostante, come siccità o abbondanti piogge, o dalle attività umane, come l’estrazione eccessiva di acqua di falda o la costruzione.
Le dimensioni dei sinkhole possono variare molto: da qualche decina di centimetri a decine di ettari; e anche la loro profondità è molto variabile: alcuni non arrivano a 30 centimetri, mentre altri superano i 30 metri. Questi sprofondamenti possono assumere l’aspetto di bassi contenitori d’acqua o di pozzi profondi dalle pareti verticali. Quando all’interno dei sinkhole si crea una raccolta d’acqua, si formano a volte specchi d’acqua simili a stagni.
Attrazioni turistiche
Nonostante la loro natura pericolosa, alcuni sinkhole sono diventati attrazioni turistiche, come il Xiaozhai Tiankeng in Cina, il più grande al mondo. È largo più di 600 metri e scende in profondità all’incirca per la stessa misura. La parola Tiankeng significa “fossa celeste”. Secondo il governo cinese questa dolina ospita più di 1.000 tipi di animali e piante, tra cui il leopardo nebuloso, e al suo interno è stata costruita un’enorme scalinata per facilitare le visite dei turisti
Fonte : Wired