Ranjit Singh è stato ucciso alla Vigilia di Natale in un parcheggio di Brescia con decine di coltellate. Contro il 51enne era stata organizzata una spedizione punitiva durata pochi minuti e messa in atto davanti a numerosi testimoni.
(Archivio)
Gli uomini che la sera della Vigilia di Natale hanno ucciso Ranjit Singh a Brescia non avrebbero agito d’impulso, ma in modo organizzato. Il quadro che si sta definendo intorno all’omicidio dl 51enne trovato senza vita in un parcheggio di via Milano sta assumendo contorni sempre più simili alla spedizione punitiva. Le motivazioni sono ancora ignote, ma stando a quanto ricostruito finora gli autori dell’assassinio sapevano dove trovare il loro obiettivo e avrebbero agito in una manciata di minuti usando diverse armi da taglio.
L’omicidio la sera della Vigilia di Natale
Non erano ancora le 21 del 24 dicembre quando al 112 è arrivata una richiesta di soccorso da parte di un commerciante nei pressi di via Milano. Un uomo era stato appena aggredito da almeno due sconosciuti che lo hanno colpito per poi poi fuggire a bordo di una Volkswagen Golf scura in direzione della tangenziale Ovest.
All’arrivo dei soccorsi, Singh era già morto. Sul suo corpo gli investigatori hanno trovato decine di ferite al tronco all’altezza del torace e dello sterno inferte da un coltello, una mannaia e un machete. L’attacco è durato pochissimi minuti ed è stato compiuto da almeno due persone. Sul caso la procuratrice Carlotta Bernardini ha aperto un fascicolo per omicidio volontario ancora a carico di ignoti. Le indagini sono state affidate ai carabinieri del nucleo Investigativo e operativo, affiancati dai colleghi di Brescia e della Scientifica.
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Non è ancora chiaro il movente
Singh risultava residente in città fino a pochi anni fa, ma ultimamente era senza fissa dimora e senza lavoro. Pare che il 51enne capitasse spesso nella zona del parcheggio di via Milano per recuperare un po’ di eroina. È successo più volte che le forze dell’ordine lo fermassero per alcuni controlli, ma non è mai stato accusato formalmente di spaccio. Quella droga, infatti, la comprava per uso personale ed è per questo che il movente di un presunto debito non risulta credibile, vista la scarsa quantità che si portava in giro.
Come riportato dal Corriere della Sera, per il momento sarebbe stata esclusa anche la pista che porterebbe alla criminalità organizzata, ma quel che appare ormai certo è che non si è trattato solo di un litigio. Preziose per lo svolgimento delle indagini potrebbero essere le analisi sul cellulare si Singh: recuperato poche ore dopo l’omicidio, potrebbe fornire informazioni importanti sugli ultimi contatti della vittima e un eventuale appuntamento. Intanto, presto sarà conferito l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo del 51enne, anche se non ci sono molti dubbi su cosa lo abbia ucciso.
Fonte : Fanpage