Sabrina Ferilli, altro che pasionaria rossa: dallo yacht prende in giro i poveri
Per capire il crollo verticale della sinistra in Italia –ma anche nel mondo- non servono dotti trattati epistemologici di scienza della politica ma basta lei, Sabrina Ferilli e molti altri come lei. La Ferilli è considerata una “pasionaria rossa”. Nata a Roma da Giuliano, dirigente del Partito Comunista Italiano”, è cresciuta a Fiano Romano, nella provinciozza rustica appena un po’ più a nord di Roma, in quel tratto in cui il Lazio si comincia a fare Toscana. Inizio difficile con l’esclusione dal Centro sperimentale di cinematografia. Poi comincia a macinare, soprattutto il nobile filone dei cinepanettoni.
È sposata con Flavio Cattaneo attualmente amministratore delegato e direttore generale di Enel e vice presidente di Endesa. Ma veniamo ai fatti. Nota per la “schiettezza” rustica dei suoi interventi qualche giorno fa è finita di nuovo al centro delle polemiche per aver postato una foto di lei stessa in bikini con le gambe abbronzatissime puntate a prua di una barca. Fin qui niente di male; si sa le attrici hanno un ego forte e vogliono farsi ammirare anche se un impertinente seguace le ha scritto, “Ti sei dimenticata di depilarti”. Lei sdegnosamente non ha risposto all’impudente osservazione tricologica.
Quello che ha dato fastidio è però il commento accompagnatorio alla foto: “Finché la barca va…”.
Un altro follower ha allora ribattuto: “Ti ha invitato D’Alema sulla sua barchetta da compagno?”. Apriti cielo. La sacerdotessa rossa ha risposto pungente ed acre: “No! Gente che ha più soldi di lui… E ha scelto me come ospite… Invece che te! La vita è crudele, assafa!”.
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Per chi non conosce il napoletano il dotto riferimento filologico della Ferilli è al proverbio napoletano, “assa’ fa’ ‘a Maronna”, lascia fare alla Madonna. Una risposta che mal si combina con l’asserita passione per la sinistra, anzi proprio per il comunismo.
Ma torniamo alla sua passione per il colore rosso. Fino a 20 anni il padre l’obbligava a vendere l’Unità porta a porta e si è sempre mostrata una donna di sinistra, con posizione spesso estreme. Però questi comportamenti non sembrano molto da “compagna”. Forse sarà per via del marito che gira immutabile da decenni nell’orbita del potere è che è stato nominato dal centro – destra alla guida del colosso statale Enel, forse sarà perché una cosa sono le dichiarazioni di principio e un’altra cosa gli sfizi lussuosi, resta il fatto che la storia dello yacht e della risposta che si è beccato il povero seguace la dice lunga sulla discrasia dal dire e il fare dei vip rossi. Per la serie del Marchese del Grillo: “Perché io so’ io e voi nun siete un c…”.
Il riferimento a “gente che ha più soldi di lui”, riferendosi a D’Alema, illumina efficacemente una scala valoriale e l’astio sociale verso il “povero” che tali amici facoltosi non può permettersi. Insomma un po’ come i mitici cachemire di Fausto Bertinotti o le barche, appunto, di Massimo D’Alema, le ville di Roberto Benigni, Fazio e Littizzetto. Il popolo della ztl non demorde e non molla i suoi privilegi. La “sinistra al caviale” predica bene ma razzola male e poi, inevitabilmente, ruzzola e cade.
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Fonte : Affari Italiani