Il farmaco sperimentale di Loyal è un’iniezione da somministrare ogni tre-sei mesi da un veterinario. Ha lo scopo di abbassare i livelli di un ormone chiamato Igf-1, che è coinvolto nella crescita e nel metabolismo ed è stato collegato alle dimensioni del cane. Gli esemplari di taglia grande sono portatori di una variante genetica che causa livelli elevati dell’Igf-1.
È stato dimostrato che l’inibizione di questo ormone aumenta la durata della vita di vermi, mosche e roditori. Negli esseri umani, sia i livelli molto alti dell’Igf-1 che quelli molto bassi aumentano il rischio di mortalità, mentre una fascia media è associata alla mortalità più bassa.
Nei primi studi, Loyal ha somministrato il suo farmaco sperimentale a 130 cani. Halioua afferma che l’azienda ha dimostrato di essere in grado di portare i livelli di Igf-1 nei cani di taglia grande a quelli riscontrati negli esemplari di taglia media. Dopo aver ricevuto l’iniezione, due cani hanno avuto feci liquide per un giorno o due ma a parte questo Halioua riferisce che non sono stati osservati effetti collaterali di rilievo.
Per determinare l’effetto del farmaco sulla durata della vita, l’azienda sta pianificando uno studio più ampio che inizierà nel 2024 o 2025 e che coinvolgerà circa mille cani da compagnia di taglia grande di almeno 7 anni. .
Halioua dichiara che l’obiettivo dell’azienda è lanciare il farmaco sul mercato entro il 2026. Ma prima di ricevere il via libera negli Stati Uniti, Loyal dovrà dimostrare all’Fda che l’iniezione è sicura e che la medicina può essere prodotta in modo affidabile. A quel punto, l’agenzia americana può concedere un’autorizzazione temporanea che dura cinque anni e consente di vendere il farmaco dietro prescrizione medica. Durante questo periodo, Loyal raccoglierà dati sull’efficacia del prodotto e richiederà l’approvazione completa.
L’azienda sta lavorando anche su altri due farmaci: una versione in pillole per cani di razza grande e gigante e una pillola per cani anziani di tutte le razze.
Danika Bannasch, genetista veterinaria dell’Università della California Davis afferma che l’Igf-1 è solo uno dei fattori che si ritiene siano associati alla taglia e alla longevità dei cani: “Per quanto riguarda l’obiettivo, credo sia un po’ prematuro. Sappiamo che i cani di razza più piccola vivono più a lungo di quelli di razza più grande, ma non sappiamo quanto di questo sia dovuto all’influenza dell’Igf-1“.
Fonte : Wired